Si è chiuso con quattro condanne
e diverse assoluzioni, per prescrizione e nel merito, il
processo di primo grado, davanti ai giudici del tribunale di
Oristano, sulla cosiddetta sindacopoli sarda, nel filone che ha
riguardato la Barbagia e il Mandrolisai. Scattata nel 2014,
l'inchiesta aveva svelato un presunto intreccio tra studi
professionali e amministrazioni comunali con lo scopo di
pilotare l'assegnazione della progettazione di opere pubbliche e
l'esecuzione di appalti, incanalandola sempre nella stessa
direzione.
Oggi è arrivata la prima sentenza con la condanna di quattro
imputati: a Salvatore Pinna, ingegnere 60enne di Tonara,
titolare della Essepi Engineering, considerato il regista della
gestione illecita degli appalti, sono stati inflitti 7 anni e 6
mesi; 6 anni all'ex sindaco di Belvì Rinaldo Arangino (52 anni);
4 anni e 8 mesi all'ex vicesindaco di Ortueri Pietro Crobu (58);
4 anni e 3 mesi all'ex primo cittadino di Tonara Pier Paolo Sau
(61).
Il collegio ha inoltre dichiarato il non doversi procedere
per sopraggiunta prescrizione per alcuni reati contestati a
Pinna, Arangino, Sau, Crobu e ad altri imputati: Francesco
Chessa, Viviana Stochino, Antonio Franco Fogu, Maria Lucia
Fraghì, Carlo Maria Sassu, Alessandra Piras, Laila Dearca,
Salvatore Casula, Paolo Vacca, Piergiorgio Peddes.
Assolti infine per altri reati Pinna, Arangino, Chessa,
Dearca, Casula, Crobu e Giampaolo Porcu, quest'ultimo assolto
per sei reati nel merito e per un altro prescritto.
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