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Processo Grillo Jr, 'mia figlia non è più la stessa'

Processo Grillo Jr, 'mia figlia non è più la stessa'

In aula padre seconda vittima. Domani sit-in femministe a Tempio

TEMPIO PAUSANIA, 08 marzo 2024, 10:34

Fabrizio Fois e Antonella Brianda

ANSACheck

Tribunale di Tempio Pausania - RIPRODUZIONE RISERVATA

Attacchi d'ansia e di panico: "mia figlia dopo i fatti non era più la stessa, si isolava e ha saltato una intera sessione di esami". A parlare in aula è il padre di una delle presunte vittime nel processo per violenza sessuale di gruppo che vede imputati Ciro Grillo (figlio di Beppe, fondatore del M5s) e suoi tre amici genovesi, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta.
    Archiviate le drammatiche testimonianze delle due studentesse - una italo norvegese, l'altra milanese - l'udienza di oggi a Tempio Pausania ha aperto una due giorni di deposizioni dei testimoni dell'accusa tra parenti, amici e consulenti tecnici.
    Il primo è stato il genitore della seconda ragazza che ha trascorso la notte tra il 16 e 17 luglio 2019 in compagnia dell'ex amica e principale accusatrice dei quattro. Una serata trascorsa prima nei locali della Costa Smeralda, poi nella villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo, dove sarebbe avvenuta la violenza. La figlia dell'uomo chiamato a testimoniare era stata fotografata mentre dormiva sul divano nel salotto di casa da tre dei quattro imputati: lei stessa, sentita nei mesi scorsi dal collegio di Tempio, aveva raccontato di non essersi accorta di essere stata immortalata dai loro cellulari.
    Quelle foto a sfondo sessuale erano emerse solo dopo il sequestro dei telefoni degli imputati e l'acquisizione di tutto il materiale, compresi i video e gli scatti postati sui social.
    Un'udienza "positiva e utile" per dimostrare l'innocenza dei propri assististi per i legali della difesa, che hanno potuto sentire anche le parole della sorella della principale accusatrice ("che ha potuto dire poco perché poco sapeva dei fatti") e dello psichiatra che ha in cura la studentessa italo-norvegese che denunciò i quattro. Ma a tenere banco sono nuovamente le polemiche sulle domande fatte in udienza nel contradditorio tra gli avvocati difensori e le due presunte vittime. Diverse associazioni femministe, infatti, hanno scelto proprio la piazza di Tempio Pausania per celebrare domani la Giornata internazionale della donna. Un presidio per mettere al centro l'urgenza di contrastare la vittimizzazione secondaria delle donne che hanno subito violenza. "Gli interrogatori nei tribunali li regola esclusivamente il presidente di un tribunale. Solo lui può decidere che cosa è giusto chiedere, che cosa non è giusto chiedere, quali domande ammettere e quali non ammettere, quali sono pertinenti o no - replica a distanza l'avvocata Antonella Cuccureddu - Tra quello che è stato chiesto alla ragazza in fase di denuncia e dal pm sono oltre 2.000 domande. Qualcuno dice che in aula ne sono state fatte circa 1.400. Quindi vuol dire che tutta una parte del racconto della ragazza non è entrata in tribunale".
    Oggi si prosegue con un'amica norvegese della principale accusatrice: avrebbe dovuto deporre ieri ma mancava la traduttrice, lei parla solo l'inglese.

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