E' ripreso questa mattina
in Tribunale a Tempio Pausania il processo per violenza sessuale
di gruppo contestato a Ciro Grillo e a tre suoi amici genovesi,
Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria e Edoardo Capitta. E' la
seconda delle due udienze programmate ieri e oggi incentrate
sulla deposizione dei testi dell'accusa.
Sul banco dei testimoni sta parlando la migliore amica
norvegese della studentessa che denunciò lo stupro ai
carabinieri di Milano dopo il rientro dalla Costa Smeralda, a
fine luglio del 2019. Tra le due c'era stato un nutrito scambio
di messaggi nelle giornate successive alla presunta violenza di
gruppo.
Messaggi e registrazioni vocali che sono confluiti
all'interno degli atti del processo e che i periti tecnici hanno
estrapolato dal cellulare della presunta vittima, posto sotto
sequestro dopo la sua denuncia. L'udienza di oggi vedrà solo la
deposizione, tutta in inglese, della ragazza norvegese, che è
affiancata da una traduttrice.
Ieri è stato ascoltato il padre dell'ex amica milanese della
studentessa italo-norvegese, anche lei parte lesa per alcune
fotografie a sfondo sessuale che tre dei quattro imputati
avevano scattato mentre la giovane dormiva sul divano nella
villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo, dove sarebbero
avvenuti i fatti al centro del processo. Il genitore ha
raccontato che la figlia, da allora, "non è più la stessa: ha
avuto frequenti attacchi d'ansia e di panico, si isolava e ha
saltato una intera sessione di esami". Hanno inoltre deposto
nel'udienza di ieri la sorella della principale accusatrice e lo
psichiatria, esperto in disturbi dell'alimentazione, che ha in
cura la studentessa italo norvegese.
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