"Le persone coinvolte, allo stato
solo indagate, manifestano l'esigenza di chiarire la propria
posizione e chiedono il più sollecito accertamento giudiziale
dei fatti, certi dell'infondatezza assoluta delle accuse mosse
dalla Procura". L'avvocato Ivano Iai, difensore di Antonino
Becciu, fratello del cardinale Angelo Becciu, del vescovo di
Ozieri, Corrado Melis, e delle altre sette persone indagate
dalla Procura di Sassari per i reati di peculato e riciclaggio
riguardo oltre 2 milioni di euro provenienti dai fondi 8xmille
della Diocesi di Ozieri, ribatte alle accuse.
L'inchiesta della Procura di Sassari sulla presunta
distrazione di risorse destinate alla Diocesi di Ozieri e
utilizzate dalla cooperativa sociale Spes, guidata da Antonino
Becciu, è partita tre anni fa e a gennaio 2024 c'è stata la
chiusura indagini: "Preoccupa il circolo vizioso realizzatosi
con la rogatoria che ha visto intersecarsi le procedure vaticana
e italiana e che ha di fatto determinato una sistematica
violazione dei diritti di alcuni tra gli indagati nel
procedimento, insistentemente e illegittimamente citati dal
Tribunale vaticano a rendere testimonianza, in quel processo,
sugli stessi fatti oggetto dell'indagine sarda, senza il
rispetto delle regole rogatoriali, eppure sanzionati poiché non
presentatisi", spiega Iai.
"Gli atti acquisiti dall'Autorità vaticana, inclusa la
sentenza di condanna del card. Angelo Becciu sono inutilizzabili
alla stregua del nostro ordinamento, che non potrebbe mai
acquisirli o delibarli, giacché contrari ai principi
costituzionali e della Convenzione europea dei diritti umani
fondamentali firmata a Roma nel 1950, ratificata e resa
esecutiva in Italia, ma mai neppure firmata dallo Stato della
Città del Vaticano - continua l'avvocato - Si è certi che la
difesa, nonostante la complessità di una vicenda che sottopone
la Diocesi a uno stillicidio senza precedenti, potrà dimostrare
l'uso corretto delle risorse, in particolare quelle ricevute
dalla Cei che, grazie alla documentazione esistente, risulta
essere stato trasparente e finalizzato esclusivamente a
interventi solidali e di carità".
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