"Un appalto di soli 4 mesi,
aggiudicato con un ribasso del 27% e poi ceduto in sub-appalto:
è solo l'ultima delle tante gare con cui vengono affidati da
Aspal i progetti del Parco Geominerario della Sardegna, con i
suoi 247 lavoratori in attesa di un rinnovo di contratto che
arriva a ridosso della scadenza e solo per pochi mesi". Lo
denunciano i segretari regionali Nella Milazzo (Filcams Cgil),
Giuseppe Atzori (Fisascat Cisl) e Cristiano Ardau (Uiltucs Uil),
sottolineando che "il progetto potenzialmente strategico per la
protezione e valorizzazione del vasto patrimonio minerario
dell'Isola, è stato lasciato al totale declino".
"Le azioni di politiche attive del lavoro promesse da Regione
e Aspal si sono purtroppo tradotte nella gestione di appalti
brevissimi banditi al massimo ribasso e senza più alcuna
aderenza con il progetto originario del Geoparco. Abbiamo
sollecitato più volte che venisse bandita la gara triennale di
cui si era parlato all'inizio - hanno detto Milazzo, Atzori e
Ardau - ma questa possibilità, insieme agli affidamenti annuali,
sembra essere stata ormai abbandonata con il risultato che i
lavoratori sono nel limbo della precarietà e che le attività
dell'ente sono scoordinate e lontane dalla stessa missione per
la quale il Geoparco è nato".
Per tutte queste ragioni Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono
un incontro urgente all'Aspal e sollecitano tutti i soggetti
coinvolti "affinché intervengano per far sì che il progetto del
Geoparco rientri nei binari. L'alternativa, considerata
l'esasperazione dei lavoratori per le incertezze attuali, sarà
la mobilitazione".
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