E' l'1 e 15 minuti quando un boato squarcia il silenzio della notte a Ottana, centro industriale ormai in abbondo in provincia di Nuoro. Un ordigno ad alto potenziale confezione con 3-4 chili di esplosivo, probabilmente C4, è stato posizionato e fatto esplodere davanti al Municipio. La deflagrazione ha provocato gravi danni alla parte esterna dell'edificio e al piano terra, mandando in frantumi vetri, porte e suppellettili. L'edificio non avrebbe subito danni strutturali: al termine di un primo sopralluogo dei vigili del fuoco è stato dichiarato agibile, ma per averne la certezza bisogna attende le prove di carico previste lunedì.
"Ottana non si merita questo, e noi continueremo a lavorare come abbiamo sempre fatto - ha commentato il sindaco Franco Saba a poche ore dall'attentato - Sono molto deluso, e con me tutta l'amministrazione. Se qualcuno ha da lamentarsi lo faccia pubblicamente, ci dimostrino che non stiamo lavorando bene". Il primo cittadino è in carica dall'ottobre 2020 e Ottana tornerà al voto solo nel 2026, per questo l'atto intimidatorio non viene collegato alla imminente tornata elettorale per le amministrative che in Sardegna coinvolge 28 comuni. L'esplosione, inoltre, non avrebbe alcun legame nemmeno con le proteste, in atto anche nel Nuorese, contro l'installazione di impianti di energia rinnovabile.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Ottana e del nucleo investigativo di Nuoro si concentrano sui filmati delle telecamere di videosorveglianza - già acquisite - che potrebbero aver ripreso l'attentato. Gli artificieri stanno intanto analizzando i resti dell'ordigno, mentre il prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi, tra i primi ad arrivare sul posto, ha convocato per lunedì mattina nel capoluogo barbaricino il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Per tre ore il sindaco è stato sentito dagli investigatori dell'Arma. "Mi sto arrovellando per ricordare se ci sia stato qualche cittadino che è venuto a protestare o che ha manifestato il suo disappunto, ma non trovo niente - racconta all'ANSA Saba - Negli ultimi tempi in questa zona sono state messe a segno intimidazioni contro alcuni sindaci (scritte minatorie verso il sindaco di Lanusei e l'attentato incendiario all'auto del sindaco di Oniferi, ndr), ma questa volta è avvenuto ai danni del Comune e non capisco se è un atto contro di me, contro un collega, un impiegato o un dirigente. Quello che so per certo - ribadisce - è che io continuerò a lavorare fino all'ultimo giorno facendo il mio dovere come ho sempre fatto".
Solidarietà bipartisan è stata espressa al primo cittadino, a cominciare dalla governatrice in pectore Alessandra Todde: "Un vile attacco alla comunità tutta. La violenza - ha chiarito - non può e non deve trovare spazio nella nostra società". Grande centro industriale sorto negli anni '60 per tagliare le gambe al banditismo, Ottana è stata piegata dalla crisi con la cancellazione di buona parte delle attività produttive, il ricorso alla cassa integrazione sino al licenziamento in massa dei lavoratori. Nel mezzo ci sono stati vari attentati, tutti datati nel tempo: era successo nel 2000, nel 2004 e nel 2010. Nel mirino sempre i sindaci.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA