Confagricoltura Sardegna, con le
sue quattro Unioni interprovinciali di Cagliari, Oristano,
Nuoro-Ogliastra e Sassari Olbia-Tempio, ha concluso le attività
di consegna ai prefetti dell'Isola di un report che descrive lo
stato di crisi del comparto agricolo, le azioni svolte e le
possibili soluzioni su cui si potrebbe ragionare per
accompagnare un cambiamento tanto atteso da decine di migliaia
di imprenditori.
Il documento è stato presentato per la prima volta lo scorso
26 febbraio a Bruxelles, alla Commissione europea e al ministro
Lollobrigida, in occasione della riunione dei ministri
dell'Agricoltura europei (Agrifish) e dell'assemblea
straordinaria convocata per l'occasione da Confagricoltura con
le sue rappresentanze regionali e provinciali. Proprio
dall'assemblea si è dato il via alla consegna dei documenti in
tutte le Prefetture d'Italia.
Dodici pagine, in cui è riassunta un'analisi sulle criticità
che interessano i macro-temi agricoli e sulle possibili
soluzioni, sono il frutto di settimane di confronti sui
territori con aziende e tecnici, agronomi e veterinari che tutti
i giorni operano nel settore della produzione primaria. Uno
studio che contestualizza la situazione attuale all'interno
delle crisi internazionali, dalla pandemia del Covid fino alle
crisi e ai conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese, che
negli ultimi anni sono state alla base di evoluzioni finanziarie
e geopolitiche capaci di condizionare al rialzo i prezzi delle
materie prime, dell'energia e di conseguenza dell'inflazione. E
poi le gravi conseguenze causate negli ultimi mesi dai ritardi
dei pagamenti dei premi agricoli, con circa 10mila imprese
interessate in Sardegna, e dalla crisi climatica in corso con la
siccità che ha investito diverse aree dell'Isola portando a un
calo di circa il 50% delle riserve idriche.
I temi affrontati nel report vanno dalla necessità di
rivedere la Politica agricola comune (Pac), con un'attenzione
verso le peculiarità del tessuto d'impresa presente in Sardegna,
a una revisione della governance a partire dall'assetto
organizzativo delle tre Agenzie regionali (Laore, Agris e Argea)
e dell'Assessorato dell'Agricoltura.
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