Passato, presente e futuro.
Tradizione, fede e turismo. Sono i tre tempi e le tre anime che
caratterizzano la "Setmana Santa a l'Alguer".
Rinnovando riti che resistono da oltre 500 anni, dai forti
rimandi alle radici catalane della città, della sua cultura e
della sua lingua, Alghero si prepara a vivere il momento più
mistico e più intimo della sua vita comunitaria, tra antiche
funzioni religiose e manifestazioni di grande richiamo, grazie
alle quali la Pasqua è tradizionalmente considerata come
l'inaugurazione della stagione turistica nella Riviera del
Corallo.
Oggi il calendario delle iniziative è stato presentato nella
sala conferenze del Quarter, in largo San Francesco, dai
rappresentanti della Diocesi di Alghero-Bosa, della
Confraternita della Misericordia e della Fondazione Alghero
assieme al sindaco Mario Conoci e all'assessore comunale della
Cultura e del Turismo, Alessandro Cocco.
Da venerdì 22 marzo la città storica, resa ancora più
suggestiva dai drappi rossi sui pali dell'illuminazione
pubblica, sarà lo scenario urbano di riti capaci di coinvolgere
tutti gli algheresi e di attrarre in città un gran numero di
visitatori, in un incontro a metà strada tra una preghiera
comunitaria e la partecipazione a una messinscena collettiva.
Il clou della lunga settimana che precede la Pasqua è
senz'altro la Via Crucis per le vie del centro storico e il rito
del Discendimento nella cattedrale di Santa Maria, in programma
la sera del venerdì santo.
Il Desclavament è l'evento più partecipato dell'intera
settimana e sarà trasmesso in diretta sul maxischermo
all'esterno della chiesa e sul canale Youtube della Diocesi di
Alghero-Bosa.
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