Roberto Scurosu, il 73enne
sassarese accusato insieme con il figlio 40enne, Alessio, di
aver pubblicato su un sito internet pornografico statunitense
dei video contraffatti apponendo il volto della premier Giorgia
Meloni sui corpi dei protagonisti di scene hard, ha chiesto e
ottenuto la messa alla prova.
Oggi il giudice del Tribunale di Sassari, Paolo Bulla,
accogliendo la richiesta dell'avvocato difensore, Maurizio
Serra, ha accordato la sospensione del procedimento penale per
il 73enne con la messa alla prova e l'affidamento all'Ufficio di
esecuzione penale esterna, per un programma di lavoro di
pubblica utilità che l'imputato dovrà svolgere all'Unione
italiana ciechi e ipovedenti.
La messa alla prova avrà una durata di 4 mesi, al termine dei
quali Scurosu dovrà ripresentarsi davanti al giudice per una
valutazione dell'attività svolta. L'udienza è stata fissata per
il 20 settembre e se il giudizio sarà positivo, il reato sarà
estinto.
Per il figlio, Alessio, invece, va avanti il processo con
rito ordinario. Il 40enne è accusato di essere l'autore
materiale dei video contraffatti e deve rispondere di
diffamazione.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è costituita
parte civile e, assistita dall'avvocata Maria Giulia Marongiu,
ha annunciato la richiesta di risarcimento danni per 100 mila
euro, che saranno destinati al fondo del ministero dell'Interno
per le donne vittime di violenza.
Il processo riprenderà il 2 luglio e in aula è stata chiamata
a comparire come teste proprio la premier Meloni.
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