Un soggiorno gratuito in una
villa di lusso davanti al mare, un'oasi di benessere e relax per
le donne che si prendono cura, spesso a tempo pieno, dei propri
figli con autismo o con autonomie ridotte.
Il progetto benefico si deve a Stefano Carta, 39 anni di
Selargius, titolare di Villa Escargot, la residenza a forma di
chiocciola affacciata sul mare di Costa Rei, sulla costa sud
orientale dell'Isola. Sarà reso possibile grazie al sodalizio
con la fondazione Oltre il Labirinto di Treviso presieduta da
Mario Paganessi.
Il primo gruppo sarà accolto dal 25 al 28 aprile per una
vacanza tra mare, trattamenti di benessere, escursioni. "Si
parte dalle mamme di ragazzi autistici ma è solo il primo passo
verso un progetto strutturato. Sono le donne ad avere il carico
più pesante. Ma l'auspicio è che la cultura cambi e i compiti
familiari siano equamente distribuiti", sottolinea Carta.
Un secondo gruppo includerà famiglie, madri e padri, con i
figli disabili gravi. "Un riconoscimento, da parte di un privato
a un carico di lavoro e mentale notevole, un'opportunità di
staccare da una quotidianità difficile, recuperare energia,
ritrovare ritmi propri, tempo da dedicare a se stesse, al
proprio benessere", spiega all'ANSA Paganessi.
Una visione di impresa etica condivisa dai soci del centro
commerciale naturale di Costa Rei di cui Stefano Carta è
vicepresidente. "Stiamo ragionando su diverse iniziative e
sull'idea di una certificazione etica per le imprese impegnate
in progetti sociali", spiega ancora Carta, che rilancia: "invito
altri imprenditori a creare una rete di luoghi da sogno per
ospitare persone con disabilità e chi si occupa di loro. E' un
dovere morale dare un segnale concreto di vicinanza, permettere
a queste persone di godersi una vacanza tra natura e comfort,
l'impresa non deve pensare solo al profitto ma creare un circolo
virtuoso di solidarietà".
Un'idea che scaturisce dal suo vissuto personale e dalla sua
sensibilità. "Sono cresciuto con una donna straordinaria, nonna
Maria, rimasta vedova giovane, ha cresciuto me e mia sorella
Laura, aiutando i miei genitori impegnati con il lavoro - spiega
Carta - fin da bambino ho osservato le dinamiche familiari. Le
donne sono spesso sacrificate, proiettate ad aiutare gli altri,
il mio è un piccolo gesto di gratitudine nei loro confronti".
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