Nenad Markovic, coach della Dinamo
Banco di Sardegna Sassari, e Meo Sacchetti, lo storico
allenatore del triplete, concordano almeno su una cosa. "Ogni
partita è una finale, concentriamoci sulla prossima e vediamo",
chiede Markovic in vista del lunch match casalingo di domenica
alle 12 contro la Victoria Libertas Carpegna Prosciutto Pesaro.
"Mancano cinque partite, cominciamo a vincerne una", risponde
Sacchetti, che dopodomani tornerà da amatissimo avversario al
Palaserradimigni.
Alla gara Sassari chiede punti per rincorrere i playoff,
Pesaro sogna un successo fondamentale in ottica salvezza. Il
Banco sarà senza Stefano Gentile, che a Pasqua si è trasferito a
Trapani, cedendo i gradi di capitano a Eimantas Bendzius e, in
attesa del rientro in campo del lituano, a Ousmane Diop. Ma la
Vuelle dovrà fare a meno di un altro ex sassarese, Scott
Bamforth, negli Usa per motivi familiari, e Loudon Love,
annunciato come sostituto dell'infortunato Leonardo Toté, ma
disponibile solo fra alcuni giorni.
"Ora ogni gara è una battaglia, ognuno ha un obiettivo,
dobbiamo approcciare le partite come abbiamo fatto in casa
nell'ultimo mese e mezzo", avverte il tecnico bosniaco. "Pesaro
si gioca la salvezza, non le mancano le motivazioni - prosegue -
ma ha anche grande talento". Al di là della necessità di
rivedere i minutaggi e le rotazioni dopo l'addio dell'ex
capitano, Markovic punta sulla gestione del ritmo. "Loro hanno
giocato molto meglio a Treviso che in casa contro Reggio, erano
più organizzati ed equilibrati in trasferta - è il parere - non
vogliamo correre, andare su e giù per il campo, giocare un gran
numero di possessi, dovremo essere fisici e aggressivi". Il
resto si vedrà. "Stiamo concentrati partita per partita",
ribadisce Markovic. "In marzo la squadra è stata molto attenta
contro squadre forti, acquisendo fiducia e togliendosi la paura
di non salvarsi - chiude - ora servono grandi motivazioni, i
playoff potrebbero essere il coronamento di questi mesi".
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