Sono sempre più gli stranieri che
vivono in Sardegna. Alla fine del 2023 si contavano 51.980
residenti, con un aumento di 41.652 unità rispetto al 2001 e
un'incidenza sulla popolazione complessiva che passa dallo 0,6%
al 3,3%. Questa incidenza arriva al 4,2% se si considera che
l'aumento dei matrimoni misti e la maturazione dell'anzianità di
ingresso delle prime ondate migratorie ha permesso a 13.235
residenti stranieri di avere la cittadinanza italiana nel corso
dell'ultimo ventennio.
È quanto emerge dall'ultimo report del Centro Studi della Cna
Sardegna che considera le dimensioni reali della attuale
presenza straniera in Sardegna alla luce delle acquisizioni di
cittadinanza. Un fenomeno che, come vedremo, riguarda
soprattutto le principali aree urbane: a Cagliari, già oggi, la
percentuale di residenti di origine non italiana (stranieri o
cittadini italiani di recente acquisizione) arriva infatti
addirittura al 7,5%.
In assenza di movimenti migratori, il calo demografico
sarebbe iniziato già da un ventennio e oggi sarebbe ancora più
imponente. Osservando i dati sulla popolazione residente in
Sardegna per cittadinanza, la dimensione del fenomeno emerge in
maniera inequivocabile: alla fine del 2023 l'Istat contava
1.516.579 residenti italiani, registrando un calo rispetto al
2001 pari a -103.097 unità (-6,4%).
Nel periodo 2002-2023 13.235 cittadini stranieri hanno
ottenuto la cittadinanza italiana: record storico di quasi 1.700
acquisizioni di cittadinanza nel 2023. Senza il contributo
derivante dai cambi di cittadinanza la riduzione effettiva dei
residenti italiani sarebbe stata molto maggiore: da - 103mila i
ad oltre - 116mila (dal -6,4% al -7,2%)
Considerando i residenti stranieri e gli stranieri che hanno
acquisito la cittadinanza italiana l'incidenza sulla popolazione
complessiva passa dal 3,3% al 4,2%. Già oggi a Cagliari la
percentuale di residenti di origine non italiana (stranieri o
cittadini italiani di recente acquisizione) arriva al 7,5%
"Nell'arco dell'ultimo ventennio la Sardegna si è trasformata
da regione storicamente caratterizzata da intensi fenomeni di
emigrazione, a regione destinataria di flussi migratori",
commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente
presidente e segretario regionale della Cna Sardegna. "Ci si è
trovati a fronteggiare, senza molta esperienza, le problematiche
dell'accoglienza e dell'integrazione che costituiscono l'asse
portante di una società multietnica armonica e coesa -
aggiungono - Considerando che si tratta di un fenomeno in
crescita, destinato a protrarsi nei prossimi decenni e a
raggiungere valori importanti soprattutto nelle principali aree
urbane sarà necessario gestirlo in maniera appropriata. Per
definire strategie adeguate all'integrazione culturale e la
convivenza civile, bisognerà porre il tema della società
multietnica ai primi posti dell'agenda politica".
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