Giorni decisivi per il campo largo sassarese. Domani, giovedì 11 aprile, una delegazione incontrerà la Costituente per Sassari, al lavoro su un percorso alternativo ma comunque di ispirazione riformista. Il frontman è Mariano Brianda, ex magistrato, già candidato nel 2019 dai dem e sconfitto al ballottaggio da Nanni Campus.
Il centrosinistra vuole capire se c'è ancora spazio per non andare divisi alle urne. Stesso percorso potrebbe aprirsi con Progetto Sardegna. La scelta di Renato Soru di rispolverare il suo movimento non viene vista come un atto ostile: le divisioni sono soprattutto sul metodo di selezione della classe dirigente, ma le parti potrebbero essere interessate a ritrovarsi.
Allargare il campo potrebbe sbloccare la scelta del candidato sindaco da opporre a Nicola Lucchi del gruppo civico che guida Palazzo Ducale, Gavino Mariotti del centrodestra, Giuseppe Palopoli di Sassari Svegliati, Tore Piana di Sassari Unita e Manuel Pirino di Generazione Sassari, senza escludere Brianda e mentre l'ex assessora Laura Useri lancia Visione Sassari.
L'intesa con Costituente e Progetto Sardegna rafforzerebbe la linea dettata dagli altri partiti al Pd: se non si converge su un nome nuovo, in discontinuità col passato, il dibattito non può restare dentro i dem e tutto torna in discussione. Il riferimento è a Giuseppe Mascia, 48 anni, segretario provinciale del Pd, su cui c'è il consenso della coalizione.
Il suo partito prende tempo: la candidatura col centrodestra del rettore dell'Università di Sassari, uomo navigato e di forti relazioni coi principali centri decisionali cittadini e isolani, avrebbe rilanciato le quotazioni di Gianfranco Ganau, 69 anni, ex sindaco, ex presidente del consiglio regionale ed ex capogruppo dem nel parlamento sardo. Per qualche esponente di spicco del partito, Ganau avrebbe le spalle più grosse in caso di ballottaggio. E intanto anche le altre anime del Pd iniziano a mostrare segni evidenti di malumore.
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