"Costruire una proposta
amministrativa basata su programmi concreti, solidi rapporti tra
forze politiche e fiducia reciproca". Il polo centrista di
Alghero esce allo scoperto con un comunicato sottoscritto da
Alberto Bamonti, segretario cittadino dei Riformatori, Maria
Grazia Salaris, cofondatrice della lista civica Noi con Alghero,
Federica Bandinu, esponente cittadina di Sardegna al Centro
2020, e Giuliano Tavera, segretario cittadino del Psd'Az.
L'adesione dei sardisti al progetto moderato è la novità. Alcuni
giorni fa i quattro mori algheresi hanno partecipato al tavolo
del campo largo. L'idea è di proseguire il comune cammino
intrapreso in questi anni trascorsi insieme all'opposizione
dell'amministrazione Conoci, ma il veto del M5S all'ingresso del
simbolo sardista in coalizione ha rallentato il processo.
D'altro canto, i vertici regionali e provinciali dei Riformatori
hanno ribadito piena adesione al centrodestra e pieno sostegno
alla candidatura di Marco Tedde, confermando per lunedì mattina
la loro presenza all'evento di lancio della sua campagna
elettorale assieme a Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, Udc,
Azione, Patto per Alghero e Prima Alghero.
I leader locali dei Riformatori dovranno decidere se consumare
lo strappo, mettendosi a capo di una nuova aggregazione sotto i
vessilli di una lista civica o unendosi al centrosinistra. Per
il Psd'Az algherese invece la questione del simbolo è dirimente:
o cade il veto o non se ne fa niente.
"Si parta dai territori e le loro necessità, e poi si individui
chi può interpretarli meglio, garantendo rispetto a tutte le
forze politiche e valorizzando il contributo di tutti", è il
messaggio con cui le quattro forze fanno capire di ritenersi
libere di accordarsi con chiunque vorrà ascoltare questo
appello, senza escludere - in caso di un incontro chiarificatore
- neanche il ricompattamento del centrodestra e il sostegno a
Tedde.
Che nel frattempo però è già ai nastri di partenza con sette
liste al suo fianco, mentre il centrosinistra si è impantanato
sull'annessione o meno al Pd del gruppo che fa riferimento a
Mario Bruno. In casa dem nessuno vuole lo scontro, ma la
sensazione è che la tempesta possa scoppiare da un momento
all'altro.
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