Al via anche in Sardegna la
raccolta firme per i 4 quesiti del referendum su licenziamenti,
contratti a termine e sicurezza promossi dalla Cgil nazionale.
Oggi i banchetti hanno fatto da corollario alle manifestazioni
per il 25 aprile che si sono svolte nei capoluoghi sardi: a
Cagliari in piazza del Carmine, a Sassari allo Spazio Tev a Li
Punti, a Carbonia in piazza Roma, a Olbia in piazza della
Resistenza, a Oristano in piazza Eleonora e a Nuoro in piazza
Italia. E proprio qui ha firmato la presidente della Regione
Alessandra Todde.
"Vogliamo restituire centralità e valore al lavoro svilito e
deprivato da leggi e norme che lo hanno reso precarie e
insicuro" ha detto il segretario della Cgil Sardegna Fausto
Durante per spiegare le ragioni che hanno portato il sindacato a
stilare i quattro quesiti per i quali è iniziata la raccolta
delle 500 mila firme necessarie per portare i referendum al voto
del Paese.
E' il punto di partenza di una vasta mobilitazione che nei
prossimi mesi vedrà impegnate le strutture della Cgil a ogni
livello in tutti i luoghi di lavoro, nelle piazze dei piccoli e
grandi centri, ovunque ci sia l'occasione per raccogliere le
firme a sostegno della campagna referendaria. Per spiegare
l'importanza della mobilitazione il segretario Cgil riparte
dalle prime parole della Costituzione: "L'Italia è una
Repubblica democratica fondata sul lavoro, e non si tratta certo
di un lavoro povero, precario e in subappalto come quello
imposto oggi a migliaia di lavoratori e lavoratrici".
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