Bocciato: il deposito Gnl di Cala
Saccaia, a Olbia, non sarà realizzato. A mettere la parola fine
al progetto chiamato 'EnerClima 2050' è il no conclusivo sulla
valutazione di impatto ambientale da parte del ministero
dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Il decreto con la
pronuncia negativa è di una settimana fa ed è stato adottato
dalla direzione generale delle valutazioni ambientali del Mase e
di quella archeologica, belle arti e paesaggio del ministero
della Cultura.
Il documento prende atto e considera i pareri tecnici, le
osservazioni e le integrazioni arrivate durante il periodo di
consultazione pubblica del progetto della Olbia Lng Terminal
srl, che prevedeva la realizzazione di un terminale per il
metano con un serbatoio di stoccaggio di Gnl da 40mila metri
cubi rifornito attraverso le navi metaniere nel porto merci e di
una relativa centrale elettrica a ciclo combinato a gas,
"dimensionati per soddisfare i fabbisogni energetici del
territorio della Gallura (Nord-Est della Sardagna) a
bilanciamento delle altre fonti di energia rinnovabile", si
legge nel provvedimento.
In particolare per emettere il giudizio negativo di
compatibilità ambientale sono stati considerati i no precedenti
degli uffici competenti dei due ministeri e quello dell'Istituto
superiore della Sanità. Il progetto era appoggiato dal sindaco
della città Settimo Nizzi e osteggiato dall'opposizione, da
molti cittadini e dagli imprenditori, in particolare i
mitilicoltori per il suo impatto nel golfo, nonostante alcune
modifiche apportate in corso d'opera per ridurre i rischi
ambientali.
Un plauso per la bocciatura è arrivato anche dal consigliere
regionale gallurese del M5s, Roberto li Gioi: "Una notizia che
ci restituisce la speranza e che, senza dubbio, legittima la
fondatezza delle proteste dei cittadini galluresi - scrive
l'esponente cinquestelle - per un progetto che potrebbe mettere
a rischio il delicatissimo ecosistema del Golfo di Olbia dove da
cento anni vengono allevati i mitili più pregiati del mondo".
"Non possiamo permettere - conclude - che decisioni dettate
dalla volontà commerciale mettano a rischio la storia e
l'economia della nostra città".
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