"La presidente e la sua giunta
hanno di fronte cinque anni per dimostrare la loro capacità
programmatoria e attuativa e per risolvere almeno alcuni dei
problemi più impellenti dell'Isola. Attendiamo che si apra
quanto prima il confronto con le forze sociali". È la posizione
della Cisl Sardegna sulle dichiarazioni programmatiche esposte
oggi in Aula dalla presidente della Regione Alessandra Todde.
"Le aspettative di cambiamento, in primo luogo quelle
riguardanti le emergenze dell'Isola - si legge in una nota -
hanno necessità di risposte immediate e sono già da subito un
banco di prova al giudizio dei sardi".
"Non faremo mancare le nostre proposte, e le nostre azioni
quando necessario", sottolinea il neo segretario generale della
Cisl sarda, Pier Luigi Ledda, che preferisce attendere i primi
confronti, considerando fondamentale "l'autonomia decisionale
rispetto ai partiti nazionali di riferimento".
"L'obiettivo che vogliamo perseguire tutti insieme - precisa
Ledda - è la promozione di una crescita che contribuisca a
generare e redistribuire maggiore ricchezza, ma che sia anche
garanzia di un miglioramento della qualità della vita e delle
libertà".
Una crescita che deve partire, per il leader della Cisl,
dalle "infrastrutture materiali (reti dei trasporti,
dell'energia, delle telecomunicazioni) e dall'utilizzo plurimo
delle acque con equità, razionalità ed efficacia".
Tra le priorità sono indicate "una riduzione dei divari di
crescita comparata delle imprese sarde, intervenendo sui costi
dell'energia, sui trasporti interni ed esterni, sul sistema
delle reti e una riforma dell'ente Regione prevedendo
l'istituzione di un 'ente intermedio', oltre una politica di
sostegno all'impresa e di rafforzamento dell'occupazione e del
mercato del lavoro".
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