La Corte d'assise di appello di Cagliari ha ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo Luigi Frau, ex poliziotto di 53 anni, dall'accusa di addestramento con finalità terroristiche con la formula più ampia: "il fatto non sussiste". L'uomo era finito sotto processo come presunto foreign fighter, in missione in Donbass per combattere gli ucraini al fiano dei ribelli filorussi: una contestazione che un anno fa gli era costata una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione, i giudici però lo avevano assolto dal reato di arruolameto.
Quella sentenza è stata impugnata dall'avvocato difensore Pier Luigi Pau, e nel processo di appello è stato il procuratore generale Luigi Patronaggio a chiedere la totale riforma del verdetto di primo grado, sollevando una eccezione di incostituzionalità della norma contestata a Frau, poi accolta dalla Corte.
Ad accusare l'ex agente erano stati gli investigatori della Digos e la Direzione distrettuale antiterrorismo di Cagliari che avevano monitorato quattro suoi viaggi in Donbass tra il 2015 e il 2019. L'accusa riteneva che avesse partecipato attivamente alla guerra tra russi e ucraini, anni prima che deflagrasse il vero conflitto con l'invasione delle truppe di Putin nei territori ucraini a maggioranza russofona.
Nell'aprile 2021 Frau era stato raggiunto da un provvedimento di divieto di espatrio, poiché gli inquirenti sospettavano che volesse tornare nei luoghi del conflitto. L'ex poliziotto ha sempre negato ogni addebito, sostenendo anche nel processo di primo grado di non aver mai imbracciato le armi e di essersi spinto in quelle zone di guerra solo per aiutare associazioni umanitarie in veste di volontario e per incontrare una donna del posto con cui aveva una relazione.
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