Il programma che la governatrice della Sardegna ha presentando nell'Aula del Consiglio regionale questa mattina, con accanto sette dei suoi dodici assessori, "è un percorso ambizioso, basato su dieci assi programmatici, che delinea azioni chiave in vari ambiti essenziali per il rilancio della Sardegna", spiega Alessandra Todde. "Tra questi, voglio citare la rinascita dei servizi pubblici con particolare attenzione alla sanità e ai suoi livelli essenziali, la promozione del 'buon lavoro', lo sviluppo di un modello economico adatto e non subìto dall'Isola - elenca la presidente -, il diritto a una mobilità interna ed esterna che superi la nostra insularità e a un'istruzione di qualità, l'investimento in autodeterminazione e la necessità di una rappresentanza adeguata a livello europeo e globale".
Poi qualche sottolineatura prima di entrare nel dettaglio di ogni settore: "Vogliamo realizzare una transizione energetica che sia utile prima di tutto alla Sardegna e ai sardi - ribadisce in merito al tema caldo di queste settimane dopo lo stop di 18 mesi alla realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici -, che mira al mantenimento dell'acqua come bene pubblico e ponga al centro paesaggio e ambiente, valori primari e beni non negoziabili". Quindi annuncia: "Non tollereremo speculazioni".
E poi il patto generazionale che la presidente punta a ricreare "tra i nostri giovani, che devono avere da noi gli strumenti per creare in Sardegna il loro presente ed il prossimo futuro e i nostri anziani, che sono i custodi dei valori e della conoscenza delle nostre comunità".
La governatrice fa appello a tutto il popolo sardo: "Serve una mobilitazione collettiva a partire dalle cittadine e dai cittadini, servono una responsabilità condivisa e una buona dose di ottimismo pragmatico, per fare in modo che la Sardegna possa affrontare e superare le sfide del presente e del futuro con coraggio e con una chiara visione".
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