È una delizia a base di fregula
fatta a mano e sugo ai crostacei, in primis la granseola.
Calasetta celebra il suo piatto simbolo con la Sagra del pilau,
giunta alla 7/a edizione. Tre giorni, dal 17 al 19 maggio, per
un viaggio fra gusto, storia e tradizioni con un ampio
calendario di iniziative. Organizza il Comune in collaborazione
con una serie di associazioni locali.
Il cuore della manifestazione è "Il Pilau a modo mio", gara
gastronomica che, nel titolo, ne racchiude il senso. Si
sfideranno i ragazzi dell' Accademia del Buon Gusto guidati da
William Pitzalis, chef del Cagliari calcio, accompagnati dallo
chef calasettano Tony Porseo. La gara sarà condotta da Daniele
Cui, cuoco di MasterChef. La finale sarà presentata dallo chef
televisivo Simone Rugiati. Tra gli ospiti Alessandra Nioi, chef
e creatrice di contenuti food.
Il convegno "Il pilau: cibo di culture e tradizioni" moderato
da Remigio Scopelliti, accende i riflettori su questa
prelibatezza del comune nell'isola di Sant'Antioco, con le
pittoresche abitazioni bianche e con i decori azzurri e dove si
parla il tabarchino.
"Per rendere la rassegna ancora più attrattiva ci saranno
eventi e manifestazioni per tutte le fasce d'età e per tutti gli
interessi", spiega la sindaca Claudia Mura. In calendario i
concerti di Moses, Ratapignata, Armeria dei Briganti, la
comicità di Pino e gli anticorpi, cultura, arte, identità,
degustazioni, cooking show, relax. Alla console si alterneranno
il celebre Toky, Albo e la giovanissima Michelle dj, 12 anni, di
Calasetta, pronta a trascinare in pista il pubblico di ogni età
con le sue selezioni di brani dagli '80 al 2000.
"La sagra del pilau è occasione per sottolineare l'importanza
della promozione allo sport e salute, e riflettere su tematiche
attuali, la sostenibilità, la violenza di genere", aggiunge la
sindaca. L'evento permetterà poi di conoscere la storia e le
bellezze naturalistiche di Calasetta attraverso trekking,
passeggiate e la caccia al tesoro tabarchina che coinvolge
giovani e bambini. Poi visite al Macc, il Museo d'arte
contemporanea o al multimediale Raixe, che custodisce la memoria
sull'identità tabarchina.
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