È scattata la lotta contro il
tempo per la presentazione al ministero dell'Economia e delle
finanze dei bilanci delle aziende sanitarie locali sarde,
inadempienti da alcuni anni nella trasmissione dei dati, come
denunciato nei giorni scorsi dalla stessa presidente della
Regione Alessandra Todde, per cui la Sardegna rischia il
commissariamento della sanità.
"La situazione non è drammatica, ma ci sono stati decisamente
problemi di comunicazione tra Ares, Asl e direzioni generali -
spiega l'assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi a
margine dell'incontro con le rappresentanze sindacali sulla
carenza dei medici -. Ieri c'è stata una riunione dove abbiamo
messo di fronte 'face to face' i responsabili della contabilità
di Ares con quelli delle Asl, questi dati ci sono ma vanno
elaborati e tabulati".
Ma il Mef è arrivato al terzo richiamo nei confronti della
giunta regionale, "per tre volte nessuno si è presentato, questo
è molto grave", e per il 28 maggio è stata fissata l'ulteriore
scadenza per la consegna dei documenti finanziari definitivi.
Il rischio di commissariamento della sanità sarda è
scongiurato? "Questo ce lo dovrà dire il Mef, noi dovremmo
essere in condizioni di portare dei dati, ma non per la data del
28 perché è impossibile, però se le criticità che sono state
accertate saranno superate verosimilmente, con una proroga di un
paio di settimane, saremo in grado di chiudere almeno i bilanci
del 2022", assicura Bartolazzi.
La mancata trasmissione dei dati, per l'assessore, può
derivare "da problemi tecnici, perché prima tutto era fatto da
Ats, quando Ats è stata smembrata quelle competenze di bilancio
si sono in parte disperse".
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