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Raid con bomba e minacce dopo la fine di una relazione

Raid con bomba e minacce dopo la fine di una relazione

Operazione Revenge Bomb della Digos, 3 ai domiciliari e altri 2 indagati

CAGLIARI, 21 maggio 2024, 15:10

Redazione ANSA

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Conferenza stampa Digos - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una bomba ad alto potenziale che ha fatto saltare in aria una Fiat Panda a Villaspeciosa per intimidire il fidanzato di una ragazza con la quale uno di loro aveva avuto una relazione e la stessa notte una scritta di insulti sul cancello dell'abitazione di un'altra giovane responsabile di aver chiuso i rapporti con un altro del loro gruppo. Un raid compiuto la notte tra fine novembre e i primi di dicembre dello scorso anno quello messo a segno dal 38enne di Vallermosa e dai due 21enni di Assemini e Villasor arrestati questa mattina dagli agenti della Digos con l'operazione Revenge Bomb per danneggiamento, fabbricazione o detenzione di materiale esplodente, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, minaccia e diffamazione. I tre si trovano ora ai domiciliari.
    "Nel giro di cinque mesi abbiamo fatto piena luce su questo grave episodio - ha evidenziato la Questora di Cagliari Rosanna Lavezzaro - inizialmente abbiamo lavorato come se fosse un attentato ai danni di un nostro ispettore della Digos, poi si è scoperto che era indirizzato al figlio. Un episodio grave con un ordigno micidiale piazzato sotto l'auto. Abbiamo agito velocemente in stretta sinergia con la Procura".
    I tre, secondo quanto accertato dalla Digos, avevano preso a noleggio un'auto e la notte del 30 novembre hanno lasciato le scritte minacciose al cimitero di Vallermosa contro il comandante della stazione dei carabinieri "responsabile di aver cercato di notificare un atto a uno dei due 21enni", ha precisato il dirigente della Digos, Antonio Nicolli. Poi la notte del 2 dicembre hanno preso di mira il figlio dell'ispettore della Digos, che avevano già in precedenza minacciato, facendogli saltare l'auto con un ordigno artigianale. A un'altra ragazza, invece, hanno lasciato sul portone di casa una scritta con gli insulti. Un 20enne e un 19enne di Decimomannu e Assemini sono, invece, indagati per minacce sempre ai danni del figlio dell'ispettore della Digos.
    Oggi nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati un tirapugni, una mazza da baseball e i telefoni cellulari degli indagati. Nelle chat social visionate dalla polizia emerge un atteggiamento violento tenuto dal gruppo, con minacce e insulti nei confronti delle ex fidanzate.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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