La Galilea di 2000 anni fa ha i
paesaggi, i colori, i silenzi di una Sardegna antichissima. In
questo scenario di forte impatto visivo fra tombe dei giganti,
chiese paleocristiane, nuraghi, menhir, pietre sonore, si
muovono i protagonisti di "Vangelo secondo Maria", nuovo e terzo
film di Paolo Zucca. Esce domani, 23 maggio, nelle sale italiane
il film presentato questa mattina in anteprima a Cagliari,
all'Odissea, alla presenza del regista, e questa sera in prima
nazionale per il pubblico, alle 19 e alle 21.15.
È ispirato all'omonimo romanzo edito nel 1979 di Barbara
Alberti che firma con Paolo Zucca e Amedeo Pagani la
sceneggiatura della pellicola. Nel rivolgere uno sguardo poetico
e rivoluzionario sulla figura di Maria, Zucca riaccende i
riflettori su una tematica attuale, le disparità di genere.
Ridisegna così il profilo della protagonista, ben interpretata
da Benedetta Porcaroli. Una ragazza pronta a sfidare convenzioni
e imposizioni sociali e leggi divine in nome
dell'autodeterminazione. Da un'infanzia a Nazareth, sottomessa
al padre padrone e dove le è proibito imparare a leggere e
scrivere al sogno di libertà e conoscenza, trova in Giuseppe,
un bravo Alessandro Gassmann, un "maestro di sapienza" e
complice.
La loro casa è un accogliente rifugio ricco di agi. Il loro
matrimonio è un paravento, mentre lui segretamente la istruisce,
preparandola alla fuga. Ma ecco un ostacolo imprevisto: Maria e
Giuseppe si innamorano. Stanno per abbandonarsi alla passione,
quando l'angelo dell'annunciazione rovina i piani. "Al centro
della storia - spiega il regista L'arbitro e L'uomo che comprò
la Luna - i temi attuali della libertà di scelta negata alle
donne e del loro ruolo marginale e subordinato nei contesti
familiari e sociali, ma anche l'amore è il cuore pulsante della
storia".
Il film, distribuito da film Vision, è prodotto da Sky
Original, Indigo Film e La Luna. Nel cast anche Lidia Vitale,
Leonardo Capuano, Andrea Pittorino, Giulio Pranno, Maurizio
Lombardi, Fortunato Cerlino.
Tra momenti intensi e drammatici, atmosfere visionarie,
oniriche e surreali, il regista aggiunge note di leggerezza con
inserti ironici e scene da commedia all'italiana. Un film
attuale e necessario, come sottolinea Paolo Zucca, parafrasando
Kubrick: "quando donne e uomini avranno gli stessi diritti e le
stesse opportunità smetteremo di fare film femministi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA