La maggioranza prende tempo sul
disegno di legge di sospensione per 18 mesi della realizzazione
di impianti da energia rinnovabile su tutto il territorio sardo.
Si rallenta per valutare ogni singolo aspetto del provvedimento
approvato dalla giunta, prima che approdi in Aula, e nel
frattempo si lavora a Roma, in attesa di avere il quadro chiaro
soprattutto delle novità che stanno accadendo nella Conferenza
Stato-Regioni, con la possibilità all'orizzonte che il ministero
possa concedere mandato alle Regioni di stilare, ognuna per sé,
la mappa delle aree idonee.
È quanto emerso dalla seduta congiunta della quarta e quinta
commissione del Consiglio regionale, in cui si sono svolte le
audizioni dei quattro assessori all'Ambiente, Industria,
Urbanistica e Agricoltura. "Si lavora su un doppio binario",
sottolineano i titolari dell'Ambiente Rosanna Laconi e
dell'Industria Emanuele Cani. "Da un lato lavoriamo sul ddl di
sospensione, su cui noi siamo convinti di poter fare un buon
lavoro - precisa Cani -, e parallelamente dobbiamo lavorare
sull'attività di relazione istituzionale con il governo e
nell'ambito della Conferenza delle Regioni. Attraverso questi
due binari noi dobbiamo provare a capire quali possono essere i
tempi per dare ai sardi risposte certe sul quadro normativo del
riferimento che oggi purtroppo non esiste o comunque è molto
incerto".
Il decreto sulle aree idonee, spiega l'assessora Laconi,
"sarà pronto dal ministero entro la metà di giugno e ci
consentirà, entro 180 giorni, di legiferare come regione
nell'ambito della definizione della pianificazione delle stesse
aree. Questo è un punto fermo che concede alla Regione la
prerogativa fondamentale: cioè pianificare in autonomia".
Binari paralleli ma entrambi efficaci, da perseguire
contemporaneamente, secondo gli assessori della Giunta Todde. E
se il decreto ministeriale e la conseguente legge regionale di
recepimento, arriveranno prima che si chiuda l'iter del
provvedimento dell'esecutivo, "sarà comunque utile - chiarisce
Cani - per rafforzare il percorso della Regione, che ora intanto
deve affrontare centinaia di progetti presentati". Per Laconi il
provvedimento della giunta "dà completamento alla pianificazione
e alla programmazione regionale sul settore. Non dimentichiamo
che pianificazione significa anche procedere con una serie di
interventi, in primis l'adeguamento del piano energetico
regionale".
Sta alla finestra l'opposizione, che aveva già espresso dubbi
sull'efficacia del disegno di legge: "Abbiamo osservato che le
idee sono un po' cambiate in maggioranza - sottolinea il
capogruppo Fdi Paolo Truzzu -, perché si è passati da un
decreto, un disegno di legge 'salva Sardegna' a un 'aspetta
Sardegna', perché oggi ci hanno detto che non c'è fretta, che
probabilmente va rivisto, che forse non risolve i problemi come
noi avevamo già detto dall'inizio".
"Il cambio di rotta è determinato dal fatto che il governo ha
ampiamente riconosciuto la preminenza delle regioni
nell'attività di gestione del territorio, di programmazione e
pianificazione - aggiunge Truzzu - quindi questo governo
dimostra di ascoltare le regioni, non come è successo con il
governo Draghi che aveva invece imposto una scelta in maniera
autoritaria dall'alto verso il basso".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA