Preoccupazione per l'arrivo di un
nuovo centro commerciale accanto all'aeroporto di Elmas. E
necessità di rivitalizzare le strade storiche strade dello
shopping con botteghe e negozi. Commercio, turismo e servizi. Ma
non solo. Sanità, ambiente, scuola, lavoro, economia, sviluppo,
infrastrutture, trasporti, sicurezza, sociale, cultura. Tanti i
temi affrontati nel corso del dibattito con i politici in corsa
per guidare Cagliari. Presenti quattro dei cinque candidati per
la poltrona di primo cittadino Alessandra Zedda (Centrodestra),
Massimo Zedda (campo largo del Centrosinistra), Giuseppe Farris
(Movimento CiviCA 2024), Emanuela Corda (Alternativa). Claudia
Ortu (Cagliari popolare) assente per altri impegni che si sono
sovrapposti.
L'incontro si è tenuto nella sede Confcommercio sud Sardegna.
A fare gli onori di casa il presidente Alberto Bortolotti. Poi
spazio al confronto: "Da sei mesi - ha detto Farris - abbiamo
avviato una grande campagna di ascolto. Questo è il nostro
metodo. Siamo convinti che Cagliari abbia bisogno di una
Consulta permanente con i rappresentanti delle attività
produttive. Il centro storico ormai è diventato una grande
tavola calda. E bisogna fare i conti con il nuovo centro
commerciale. Serve un piano del commercio. E servono anche più
parcheggi: ne sono state soppressi 1200. Chi vuole acquistare in
città spesso non lo può fare. Bisogna agire anche sulle leve
tributarie".
Per Alessandra Zedda Cagliari sta attraversando un momento
particolare e complesso anche a causa degli effetti della
pandemia: "Serve un po' di ordine e soprattutto un rilancio
delle botteghe e dei negozi: non è giusto che ci siano solo
attività di food. Il centro commerciale naturale deve essere
esteso. Bisogna ragionare su parcheggi e servizi. Non sono
favorevole alla nascita del centro commerciale: bisogna
occuparsene subito. E occorre una programmazione quinquennale
con eventi da legare anche allo sviluppo economico e commerciale
della città".
Per Corda importante il ruolo di Cagliari e della città
metropolitana: "Qui insiste un terzo della popolazione ma
mancano programmazione e analisi. Anche le politiche nazionali
hanno riflessi a livello locale: penso ai grandi favori nei
confronti delle piattaforme internazionali del turismo e alla
situazione dei piccoli commercianti che, al primo passo falso,
si vedono pignorati casa e mezzi di lavoro".
Massimo Zedda pronto a sostenere la sua battaglia accanto ai
commercianti: "Mio nonno lo era e anche io ho lavorato in quel
settore. C'è assoluta necessità di intervenire. Nell'ultima
consiliatura si stava portando avanti il Piano urbanistico
comunale all'ultimo momento e senza condivisione. Occorre una
riqualificazione di luoghi per favorire gli investimenti. Ma
sempre con il confronto tra tutti. Il nuovo centro commerciale?
Tutti contro. Ma è facile risalire- ci sono le firme- a chi lo
ha autorizzato"
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