"Dopo un anno di trattative, è
arrivata l'intesa tra Roma, Vienna e Berlino per lo sviluppo del
SoutH2, il corridoio dell'idrogeno che vedrà la realizzazione di
un nuovo gasdotto e la rete italiana rinnovata tecnologicamente
per trasportare la fonte energetica pulita del futuro dal Nord
Africa al nostro Paese sino all'Europa centrale. Apprendiamo
però dell'esclusione da questo grande piano energetico della
Sardegna". Lo dichiara, in una nota, il senatore del Pd, Marco
Meloni.
"Il progetto prevede infatti che l'idrogeno rinnovabile sia
prodotto nell'Africa del Nord, approdi in Sicilia tramite il
nuovo gasdotto per poi essere distribuito al resto d'Italia e
giungere in Austria e Germania. Una decisione che rappresenta un
duro colpo per la nostra isola. Avendo sofferto per 70 anni
della mancanza di una fonte energetica fondamentale per lo
sviluppo come il metano, indietro anche rispetto alle regioni
del Mezzogiorno, la Sardegna ha assistito negli ultimi anni a
promesse di realizzazione di infrastrutture di trasporto di
questo gas, ma pronte all'utilizzo dell'idrogeno.
Con l'accordo SoutH2 con la gravissima esclusione della
Sardegna, possiamo dire che l'Isola è fuori da tutte le mappe
del Piano Mattei, sulla cui modifica sfideremo il Governo sin
dalle prossime settimane.
Chiediamo quindi all'esecutivo di spiegare le ragioni della sua
decisione di tagliar fuori la Sardegna dal progetto e di
illustrare quali piani alternativi sono sul tavolo per garantire
che l'isola non rimanga indietro nel processo di transizione
energetica", prosegue il senatore dem.
"È inaccettabile che una regione con così tanto potenziale
sia assaltata da chi vuole speculare sulle fonti rinnovabili,
con iniziative ad alto impatto sul paesaggio e l'identità
territoriale, nell'indifferenza del Governo nazionale, e poi sia
messa da parte durante la definizione di programmi di vera
innovazione tecnologica in materia energetica, di valenza
europea e di importante relazione con l'Africa, come il SoutH2",
conclude Meloni.
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