"È impensabile che in questi anni
si sia perso tutto questo tempo. Sollecitiamo il governo
nazionale a svolgere la sua funzione e riattivare immediatamente
la cabina di regia sulla chimica verde nell'area industriale di
Porto Torres". È quasi un ultimatum quello che l'assessore
regionale all'Industria, Emanuele Cani, ha rivolto al governo
Meloni chiedendo che si sblocchi la vertenza per l'applicazione
del protocollo d'intesa (inaugurato nel 2011 e mai attuato per
esteso) per lo sviluppo della cosiddetta chimica verde nell'ex
sito industriale Enichem del nord Sardegna.
L'appello è arrivato da un incontro con i sindacati che si è
svolto nel pomeriggio a Sassari, alla presenza del deputato
Silvio Lai e della consigliera regionale Carla Fundoni.
Prima l'assessore ha svolto un sopralluogo nella centrale
termoelettrica Ep di Fiumesanto "il loro progetto di transizione
per la decarbonizzazione è valido che va sicuramente
sostenuto", ha dichiarato Cani, che ha incontrato anche il
sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas.
"La Regione farà quello che deve fare, capire i bisogni dei
territori e delle imprese, avere buone relazioni con i sindacati
e quindi pianificare. Gli altri soggeti devono assumersi le loro
responsabilità".
Soddisfatti dell'incontro i sindacati: "Apprezziamo il metodo
di confronto inaugurato dall'assessore. Ci aspettiamo risposte e
concretezza mai registrate nel passato", hanno commentato i
segretari territoriali Massimiliano Muretti (Cgil), Pierluigi
Ledda (Cisl) e Marco Foddai (Uil), che hanno incalzato
l'assessore affinché faccia sentire la voce della Regione
all'Eni per la chimica verde, sulla salvaguardia
dell'occupazione a Fiumesanto, sui temi del rigassificatore del
metano, le tecnologie a idrogeno, e sul master plan del
consorzio industriale provinciale.
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