Circa 500 lavoratori delle mense
in Sardegna rischiano di perdere il treno del nuovo contratto di
settore. Due sigle datoriali - spiegano i sindacati - hanno
lasciato il tavolo delle trattative per il rinnovo. E si rischia
una situazione paradossale: 2.500 operatori con il contratto
nuovo, gli altri con quello di tre anni fa.
Per questo, in concomitanza con lo sciopero nazionale delle
imprese della ristorazione collettiva associate a Anir e Angem,
sono state promosse oggi da Filcams, Fisascat e Uiltucs due
manifestazioni, a Cagliari in piazza Gramsci e a Sassari in
piazza Castello.
"Quando eravamo ormai vicini alla firma - spiega Nella
Milazzo, Cgil - due associazioni datoriali hanno abbandonato il
tavolo perché sostanzialmente non vogliono rinnovare il
contratto. La situazione è drammatica. Se in questi due giorni
noi dovessimo davvero rinnovare il contratto avremmo una
situazione paradossale: lavoratori e lavoratrici che fanno lo
stesso mestiere con stesse mansioni avrebbero due contratti
diversi, uno nuovo e l'altro di tre anni fa. Il nostro auspicio,
questo è il senso della manifestazione, è che le due sigle che
hanno abbandonato il tavolo riprendano le trattative. La
soluzione si deve trovare nel tavolo già aperto".
Nel settore delle mense scolastiche, universitarie,
industriali lavorano in Sardegna circa tremila addetti. Ma ora
500 rischiano di rimanere fermi al palo con il contratto
vecchio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA