L'ultima chance per il prosieguo
della legislatura con un governo di larghe intese per
traghettare la città di Nuoro fino alla primavera del 2025 non
viene accolta, e ora arriverà il commissario straordinario del
Comune.
Il voto sul bilancio di previsione, arrivato ieri notte,
mette la parola fine al giunta di Andrea Soddu: 11 voti
favorevoli, 11 voti contrari e 3 assenti, il provvedimento non
passa. Un voto che ripropone il quadro del 16 maggio scorso,
quando il bilancio aveva subito una prima bocciatura e dopo un
mese di mediazioni, due votazioni nulle nel corso di un altro
consiglio comunale, l'era Soddu, alla seconda legislatura,
finisce davvero.
A girare le spalle al sindaco sono stati i consiglieri del
campo largo, alcuni dei quali suoi ex alleati, mentre il
centrodestra ha tentato di scongiurare l'arrivo del commissario
con la proposta di una giunta di larghe intese.
Soddu prima di essere sfiduciato in aula, è intervenuto per
45 minuti in cui ha ripercorso i nove anni al governo della
città, soffermandosi in particolare sugli ultimi mesi. "Ho
portato in aula il bilancio e non lo avete mai approvato - ha
detto il primo cittadinio - avreste dovuto farlo per dare alla
città lo strumento per proseguire nella spesa delle risorse e
poi mandarmi a casa con una mozione di sfiducia o andare dal
notaio, ma non lo avete fatto. A me la proposta dei 3
consiglieri di centrodestra per un governo di larghe intese
sembrava un'ottima proposta, ma la maggior parte delle forze
delle forze politiche non hanno aderito. Arriverà il commissario
che ho cercato in tutti i modi di scongiurare. Lascio con la
coscienza a posto".
Il consiglio comunale si era aperto alle 18 con le dimissioni
del presidente dell'assemblea Sebastian Cocco e dei due
vicepresidenti Narciso Guria e Angelo Arcadu per "non essere
strumentalizzati". La seduta è poi proseguita per cinque ore e
mezzo con vari interventi che hanno riproposto il quadro degli
ultimi mesi del "tutti contro tutti".
Non sono bastati i voti dei due esponenti del centrodestra
Pietro Sanna e Viviana Brau a scongiurare il commissario e
nemmeno gli appelli al voto della maggioranza.
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