La Sardegna è tra le 12 regioni italiane ad alto stress idrico. Nel rapporto tra prelievi totali e disponibilità di acqua superficiale e sotterranea, l'Isola, in un punteggio che va da 1 a 5, è a quota 4,1 insieme al Molise. Temperature in crescita ed effetti dell'azione dell'uomo le cause. Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia sono le più esposte in assoluto: la Sardegna è nella seconda fascia al decimo posto posto dietro Campania, Lazio, Marche e Umbria, Toscana, accanto al Molise e davanti all'Abruzzo.
Sono i dati sulla situazione idrica del nostro Paese tracciati dalla Community Valore Acqua per l'Italia di The European House - Ambrosetti. Due settori in particolare sono maggiormente colpiti dal riscaldamento globale e dalla siccità: l'agricoltura e l'idroelettrico. Gli esperti - riporta la Community Valore Acqua - stimano che entro il 2030 lo stress idrico si intensificherà ulteriormente in alcune regioni italiane, con un incremento dell'8,7% in Liguria, del 6,1% in Friuli-Venezia Giulia e del 5,7% nelle Marche.
La Sardegna è nella zona rossa: pericolosamente vicina al massimo stress della Basilicata (5) e molto lontana da regioni come Lombardia e Trentino, rispettivamente a 1,7 e 1,3. "La situazione idrica in Italia - spiega Valerio De Molli, ManagingPartner e ceo di The European House-Ambrosetti - richiede un'azione immediata e concertata. È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini per promuovere pratiche di gestione sostenibile dell'acqua e investire in tecnologie innovative che ci permettano di fronteggiare questa emergenza. E' importante modernizzare e rendere più efficienti le nostre infrastrutture idriche, per ottimizzare la raccolta e lo stoccaggio dell'acqua, attivando il 20% dei volumi potenzialmente sfruttabili già presenti nelle grandi dighe italiane".
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