Si sono conclusi i lavori di messa
in sicurezza delle pareti rocciose sulle spiagge di San Giovanni
di Sinis, iniziati lo scorso 4 giugno dopo anni di stop.
A dare il via all'intervento è stata un'ordinanza del sindaco
Andrea Abis del 24 maggio, attraverso la quale il primo
cittadino ribadiva la pericolosità dell'area, già dichiarata con
una prima ordinanza emanata nel 2018, all'indomani
dell'insediamento della prima giunta Abis.
A originare il pericolo per l'incolumità pubblica di una
delle zone più amate e frequentate del litorale del Sinis era il
rischio di distacco e rotolamento in spiaggia di blocchi dalle
pareti, dovuto al fenomeno naturale di degrado e fratturazione
della roccia, certificato da sopralluoghi tecnici e pareri di
esperti.
"Per anni - ricorda il sindaco - abbiamo informato i fruitori
della spiaggia della gravità della situazione attraverso una
segnaletica specifica e la delimitazione di una piccola area di
interdizione, ma ci siamo resi conto che molto spesso il divieto
veniva disatteso anche a causa delle ripetute manomissioni della
cartellonistica e delle transenne o per effetto della violenza
delle mareggiate". Interessati complessivamente più di 350 metri
di litorale: senza la messa in sicurezza, il comune sarebbe
stato costretto a chiuderlo. E' stato invece deciso di
intervenire nel più breve tempo possibile, prima del pienone
estivo, con l'abbattimento della falesia pericolante.
Le squadre di specialisti hanno passato in rassegna, palmo a
palmo, tutta l'area e hanno fatto far venir giù tutto ciò che
era compromesso, distaccando manualmente decine e decine di
massi che sarebbero potuti cadere senza alcun preavviso. Per due
grandi blocchi a sbalzo, la direzione dei lavori ha escluso
l'uso dell'esplosivo e dei martelloni demolitori di grande
tonnellaggio per evitare eventuali conseguenze alle abitazioni
poste a pochi metri di distanza, preferendo invece operare con
martelli più leggeri.
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