Non accettava che la moglie,
molto più giovane di lui, avesse iniziato a uscire, fare sport,
avere degli interessi lontano dalle mura domestiche, nonostante
vivessero da separati in casa: ieri sera, all'ennesimo ritardo,
ha prima litigato con lei e poi l'ha aggredita a colpi di
coltello, uccidendola.
È il quadro che sta emergendo dalle indagini degli
investigatori della squadra mobile della questura di Cagliari
sull'omicidio di Ignazia Tumatis, la donna di 59 anni uccisa dal
marito Luciano Hellies, di 77, al culmine del litigio: l'uomo,
rimasto in questura fino alla tarda mattinata di oggi, è stato
arrestato per omicidio volontario e trasferito nel carcere di
Uta. Agli agenti confermato di essere esasperato dal repentino
cambio di abitudine della moglie: "Non ce la facevo più".
Da circa due anni la coppia viveva separata in casa: due
camere da letto, ma pranzi e cena consumate insieme. La donna,
stanca della routine di una lunga relazione segnata anche dalla
differenza di età e da quattro figlie, la più grande di 39 anni,
ha cominciato ad uscire spesso, si era iscritta a dei corso e
faceva sport. Ieri sera è rientrata tardi e questo ha provocato
la discussione con il marito finita nel sangue.
Alle lamentele e rimostranze dell'uomo, lei avrebbe riposto
con una smorfia: ""Mi ha riso in faccia e non ci ho visto più",
dirà poche ore dopo alla polizia il 77enne. Prima però aveva
telefonato a una delle figlie confessando: "Ho ucciso la mamma".
Almeno nove i colpi inferti alla donna con un coltello da
cucina. All'arrivo dei soccorritori la 59enne era ormai morta.
Il marito è stato subito fermato e portato in questura.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA