Liste d'attesa che arrivano anche
a un anno per colonscopia e mammografia, sanità territoriale da
ridisegnare, carenza di medici e burocrazia opprimente. Il
sindacato dei medici Snami rilancia la sua battaglia per tavoli
tecnici che possano dare soluzione ai diversi problemi della
sanità sarda "malata". L'audizione in Commissione Sanità non ha
portato, secondo il sindacato, a nulla mentre "occorre
accelerare i tempi: ne va della salute delle persone - dice
all'ANSA il presidente di Snami Cagliari Edoardo De Pau -
siamo ormai a luglio, tra qualche settimana non si fa più niente
mentre la pazienza dei medici e dei cittadini ha abbondantemente
passato il limite e la protesta sta montando. Prendere tempo è
la peggiore terapia per la sanità isolana"
"Le liste d'attesa stanno diventando una disgrazia e
l'assistenza primaria è oppressa dalla burocrazia - fa sapere lo
Snami in una nota - vanno subito attuate la ricetta
dematerializzata con sparizione del cartaceo, l'uniformità in
tutta la Sardegna della modulistica e le procedure per i vari
presidi sanitari, le prescrizioni dei farmaci semestrali per i
pazienti cronici, la creazione di un centro unico regionale per
la segnalazione e soluzione delle prescrizioni dirette non
effettuate dagli specialisti e la rimodulazione regionale dei
centri Cup".
Inoltre il sindacato sollecita la ripresa immediata delle
trattative per l'accordo integrativo regionale "la cui preintesa
è già stata firmata", per dare una nuova configurazione alla
medicina territoriale. "I soldi ci sono e sono non spesi -
ricorda De Pau - 62milioni del cosiddetto fondo per la medicina
generale. si potrebbe almeno sottoscrivere uno stralcio di
accordo in attesa del nuovo".
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