Il combinato disposto del palese
ostruzionismo dell'opposizione, pronta a intervenire a ogni
dichiarazione di voto e a chiedere scrutini per appelli nominali
e segreti, e di un sistema di votazione elettronica dell'Aula
guasto da diversi anni, rallenta drasticamente i lavori del
Consiglio regionale sul ddl della giunta che sospende per 18
mesi la realizzazione in Sardegna di impianti da energie
rinnovabili.
Ma la presidente Alessandra Todde non ci sta e l'ordine di
scuderia è solo uno: andare avanti a oltranza con i lavori per
arrivare il prima possibile alla votazione finale del
provvedimento. Così dopo alcune ore di seduta è stata esaminata
una decina di emendamenti della minoranza, quasi tutti respinti,
e si va verso l'ok al primo articolo della norma.
Il centrodestra non si accontenta delle concessioni fatte dal
campo largo su alcuni correttivi, come quello sul Prs e
sull'Agenzia regionale dell'energia, ma punta a 'salvare' dai
divieti sulla realizzazione di impianti da energia rinnovabile
quelli di generazione di idrogeno verde e soprattutto quelli da
fonti rinnovabili connessi a questi. Una mediazione sul punto,
fa sapere la maggioranza, non è possibile.
Resta da capire quanto il braccio di ferro potrà reggere
nelle prossime ore. Di certo, con i ritmi attuali,
l'approvazione resta lontana e l'ipotesi è che l'Aula possa
essere riconvocata per terminare l'esame domani mattina.
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