Sulla sanità i pensionati della
Cisl Sardegna sono disposti a concedere alla giunta "soltanto
una fiducia a tempo". Quella necessaria per varare alcuni
provvedimenti essenziali e significativi per risolvere i
problemi più urgenti: liste d'attesa, pronto soccorso, medici di
base in tutti i comuni, funzionalità dei reparti ospedalieri.
"Se questi segnali non dovessero arrivare e i tavoli
concertativi dovessero essere un modo politico per tenere buoni
i sindacati, i pensionati scenderanno in piazza - osserva il
segretario generale regionale della Fnp Cisl, Alberto Farina che
annuncia altre due vertenze: povertà e fisco regionale, cioè
riduzione dell'addizionale regionale per alcune categorie di
cittadini.
"Abbiamo motivo di ritenere - aggiunge - che ancora una volta
questo governo, dopo il 2023 il 2024, abbia intenzione di far
quadrare i conti attraverso il taglio della perequazione delle
nostre pensioni. Mentre si va facendo strada una nuova idea di
prelievo forzoso: non più l'indice di perequazione, così come
finora conosciuto e applicato, ma il cosiddetto deflatore del
Pil, che consentirebbe un ulteriore risparmio alle casse dello
stato a spese degli anziani".
Sul fisco "riteniamo - dice il segretario Farina - che il
governo della nostra Regione abbia una splendida occasione per
dimostrare una reale volontà di venire incontro ai bisogni dei
propri cittadini meno abbienti. Un modo potrebbe essere - come
sperimentato in altre regioni (Lazio e Liguria) - la riduzione
della propria aliquota di addizionale regionale Irpef,
ovviamente non per tutti, ma almeno per quei redditi che non
superano una certa soglia. Una proposta in tal senso verrà
formalmente presentata alla presidente Alessandra Todde".
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