"Vogliamo costruire un percorso con
il territorio, con i pazienti, coi medici e parlare dei problemi
concreti che oggi abbiamo soltanto enunciato. Sarò io a chiedere
a breve la convocazione della conferenza sociosanitaria
territoriale per iniziare a lavorare". Lo ha detto la presidente
della Regione Alessandra Todde, nell'incontro che si è tenuto
questo pomeriggio all'ospedale San Francesco di Nuoro, a cui
hanno partecipato oltre 100 persone, tra operatori sanitari,
consiglieri regionali e amministratori e in cui era presente
anche l'assessore della Sanità Armando Bartolazzi. Un lungo
elenco di problematiche è stato esposto dai medici e dagli
amministratori: dal blocco del reparto di Ortopedia, all'estrema
sofferenza della neurochirurgia, dai problemi dei due reparti di
Chirurgia fino al Pronto soccorso con soli 5 medici operativi.
"Siamo in difficoltà con i pazienti ai quali dobbiamo dire
che purtroppo certe specialità come Ortopedia non ci sono - ha
detto la primaria del Pronto soccorso Michela Matta -. Così ci
facciamo carico del problema in prima persona, magari sfruttando
le nostre conoscenze e chiedendo favori ad altri colleghi di
ospedali diversi. Questo non deve succedere".
"Questo ospedale va rilanciato - ha rassicurato l'assessore
Bartolazzi - ma per fare questo lo dobbiamo rendere attrattivo
con medici di livello che possano preparare altri medici.
Dobbiamo poter programmare, lavorare con le università e
ampliare la rete formativa, con gli specializzandi anche negli
ospedali di altre zone della Sardegna, in accordo con le
università di Cagliari e Sassari".
Tutti i sindaci riuniti si sono battuti sulla carenza dei
medici di base e sulla presenza delle Ascot che non danno le
risposte volute: "Le Ascot non sono il meglio, ma purtroppo in
attesa di reclutare altri medici dobbiamo farle funzionare. In
questi mesi abbiamo raddoppiato da 11mila euro fino a 22mila la
borsa per gli specializzandi di medicina generale".
Tante le criticità sollevate dai dirigenti medici: "Siamo
operativi da tre mesi - ha evidenziato Todde - e non si può dire
che non stiamo lavorando. Siamo in emergenza e la strada è
quella di fare una ricognizione e una ridistribuzione dei medici
che operano per lo più nei centri di Cagliari e Sassari. Poi se
l'emergenza persisterà potremmo reclutare anche i medici
stranieri. Vi chiedo però di lavorare tutti insieme ai problemi
concreti di questo territorio".
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