(di Paolo Teodori)
Fila serrate contro la legge
sull'autonomia differenziata targata Calderoli: è quanto stanno
facendo le regioni dem (Toscana, Emilia Romagna, Puglia e
Campania) e M5S (Sardegna), che in settimana avvieranno un
Coordinamento che dovrà stilare un testo condiviso per il
referendum, da limare con attenzione "per renderlo
inattaccabile". Ma il progetto, secondo quanto si apprende, non
sarà circoscritto solo nel recinto del centrosinistra, visto che
già "contatti" si sono tenuti con Calabria e Basilicata,
entrambe a trazione Forza Italia. "Anche su questo siamo
inclusivi, soprattutto perché il testo della legge preoccupa
anche altri amministratori regionali di colore diverso", spiega
un addetto ai lavori vicino al futuro Coordinamento.
A fare da collante al nuovo organismo sarà la presidente
della Sardegna Alessandra Todde (M5s), "anche perché è la più
abilitata a promuovere un ricorso alla Corte Costituzionale in
quanto governatrice di una regione a statuto speciale". La
Sardegna insomma sarebbe il territorio più "indicato"
eventualmente per impugnare la legge in Consulta perché
l'Autonomia differenziata potrebbe impattare negativamente sulle
varie specificità di una regione a statuto speciale, a parte la
sua insularità e il suo welfare alle corde.
Il tempo di scadenza della operatività del Coordinamento
dovrebbe essere intorno a metà luglio e qui la tempistica si fa
delicata, visto che il presidente dell'Emilia Romagna Stefano
Bonaccini firmerà le sue dimissioni presumibilmente l'11 o il 12
del prossimo mese, pochi giorni prima dell'insediamento da
parlamentare europeo previsto il 16 luglio, cosa che potrebbe
bloccare la strada dei consigli regionali (alternativa alla
raccolta di 500mila firme) nella promozione del referendum.
Nel frattempo in parallelo alle cinque regioni di
centrosinistra e al loro Coordinamento si è attivato anche il
Comitato referendario guidato in maniera compatta praticamente
da tutte le opposizioni, vale a dire Pd, M5S, Avs, Psi e
+Europa. Ma anche Cgil e Uil, insieme ad associazioni come Anpi,
Arci, Acli e Libera. Serviranno questa volta 500mila firme e
dovranno essere raccolte entro settembre se si vuole indire il
referendum nel 2025. E anche in questo caso il tempo a
disposizione è decisamente striminzito. Oggi l'ex ministro e
attuale deputato Pd Roberto Speranza ha spiegato dai social che
"l'autonomia differenziata si può ancora fermare" ma "è
importante che nascano comitati territoriali, aperti e plurali
in ogni angolo del Paese. Dopo le forzature della destra in
Parlamento la strada che resta contro questo progetto scellerato
che spacca l'Italia è quella della mobilitazione popolare per
arrivare al referendum".
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