Gli staff delle cinque regioni, con capofila la Sardegna, che si oppongono all'autonomia differenziata targata Calderoli si vedranno in settimana per studiare i dettagli del quesito referendario. In questi giorni, intanto, si intensificano i contatti telefonici e gli scambi tra i tecnici di Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Campania, oltre alla Sardegna, al lavoro sulla bozza stilata dalla Regione guidata da Stefano Bonaccini, che tra poco più di una settimana dovrà rassegnare le sue dimissioni da governatore, per il Parlamento europeo.
La governatrice della Sardegna, Alessandra Todde, ha ribadito anche ieri l'intento della Regione a percorrere parallelamente anche la strada dell'impugnazione della riforma davanti alla Corte costituzionale: "Una prerogativa - ha chiarito - che spetta alla Sardegna essendo una Regione a Statuto autonomo e ha maggiori possibilità". Anche su questo il confronto è serrato, anche se, ha precisato la presidente, "il percorso è più delicato". Il grimaldello da cui partire, per la governatrice pentastellata, è che se "le Regioni a statuto ordinario vengono trasformate in Regioni che possono negoziare sulla carta le loro prerogative, di fatto la nostra specialità viene completamente annacquata".
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