Nasce il comitato regionale sardo
per il No all'installazione di migliaia di torri eoliche e
pannelli fotovoltaici in Sardegna e contro "la trasformazione
del paesaggio dell'isola da rurale ad industriale, escludendo
totalmente il dialogo con le comunità locali in barba alla
autonomia regionale". Il comitato ha da subito avviato la
raccolta delle 10.000 firme necessarie per indire il referendum
regionale consultivo con il seguente quesito: "Volete voi che il
paesaggio sardo terrestre e marino sia modificato con
l'installazione sul terreno ed in mare di impianti industriali
eolici e/o fotovoltaici per la produzione di energia elettrica?"
"Sono in corso in tutto il territorio dell'isola incontri di
promozione del referendum e iniziative per la raccolta delle
firme con la partecipazione di numerosi amministratori e sindaci
del territorio - fanno sapere i promotori in una nota - Inoltre,
è già presente negli uffici elettorali dei maggiori comuni sardi
la modulistica per consentire ai cittadini di recarsi nel
proprio comune ed apporre la propria firma sulla proposta
referendaria".
"Naturalmente ci attendiamo che la politica voglia
considerare l'importanza del pronunciamento popolare e in attesa
di ciò si impegni per la sospensione immediata di tutte le
procedure autorizzative in corso e della attività degli impianti
già installati - dice il comitato - A noi è parso necessario che
ai sardi sia almeno consentito di esprimersi in maniera unitaria
ed istituzionale sul futuro prossimo della loro terra con un
referendum regionale consultivo".
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