La protesta per difendere il
diritto alla salute nella Barbagia Mandrolisai, che da mesi vede
un presidio fisso all'ospedale San Camillo di Sorgono, diventa
itinerante e stamattina si è spostata nella piazza principale di
Tonara in via monsignor Tore.
La manifestazione coordinata dall'associazione Sos Sanità
Barbagia Mandrolisai, iniziata intorno alle 10, ha voluto
ribadire la grave situazione di emergenza che il territorio vive
da anni e che peggiora sempre più. Cittadini, comitati e
amministratori sono scesi in piazza ancora una volta per
difendere l'ospedale San Camillo di Sorgono, gli specialisti del
distretto sanitario del Mandrolisai e la medicina territoriale.
Puntano il dito soprattutto sulla carenza di medici, una
situazione che porta alla soppressione della medicina
ospedaliera e territoriale.
"La realtà è che i medici non ci sono e se ci sono non
vogliono venire a lavorare in questo territorio considerato di
frontiera - spiega Bachis Cadau di Sos Sanità Barbagia
Mandrolisai - Eppure lavorare in frontiera si può creando le
giuste condizioni: ci sono medici e operatori sanitari che da
anni tengono in piedi i servizi nell'ospedale, dalla dialisi
alla medicina, passando per il laboratorio analisi e la
radiologia". Gli attivisti dei comitati denunciano la situazione
di un territorio "sempre più in sofferenza dove per curarsi
bisogna affrontare tutti i giorni i viaggi della speranze in
altri ospedali dell'isola e nel territorio mancano medici di
base e gli specialisti".
E chiedono risposte immediate alla presidente della Regione
Alessandra Todde che pochi giorni fa ha incontrato i comitati a
Sorgono: "Quando arrivano i medici? - chiede Cadau - Il tempo è
una questione stringente quando parliamo di salute, per questo
chiediamo di tenere aperte tutte le opzioni compresa quella dei
medici stranieri, opzione che per il momento la presidente Todde
ha bloccato. Nell'attesa la nostra protesta continuerà in difesa
di un diritto fondamentale che è la salute".
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