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Uccise il padre ad Arzachena, giudizio immediato per Fresi

Uccise il padre ad Arzachena, giudizio immediato per Fresi

Procura chiude le indagini, il 29 ottobre prima udienza

ARZACHENA, 04 luglio 2024, 13:01

Redazione ANSA

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La procura della Repubblica di Tempio Pausania ha chiuso le indagini sull'omicidio di Giovanni Fresi, l'orafo di 58 anni ucciso dal figlio Michele a colpi di bastone, la notte del 27 dicembre scorso ad Arzachena, in Costa Smeralda. Il prossimo 29 ottobre, Fresi si presenterà alla prima udienza dibattimentale del processo per giudizio immediato, davanti alla Corte d'Assise assieme al suo legale Pierfranco Tirotto.
    Il giovane di 27 anni è imputato per l'omicidio del padre e per l'aggressione alla fidanzata che si trovava con lui quella sera di fine dicembre ed è stata picchiata al volto riportando diverse fratture. La giovane si costituirà parte civile assistita dall'avvocato Giampaolo Murrighile.
    Michele Fresi la notte del 27 dicembre aveva trascorso la serata in compagnia della fidanzata e aveva fatto uso di sostanze stupefacenti. A raccontarlo è stato proprio lui subito dopo essere stato fermato dalle forze dell'ordine perché stava dando in escandescenza, armato di una mazza, davanti ad un locale in viale Costa Smeralda, nel centro di Arzachena. A trovare il corpo senza vita del padre Giovanni, in una via del centro storico della cittadina furono alcune persone che diedero l'allarme. Gli investigatori risalirono subito all'autore del delitto, il figlio Michele: aveva aggredito il padre dopo che questo era stato chiamato nel cuore della notte per provare a calmarlo, visto il suo stato di alterazione. Non era la prima volta che Giovanni Fresi veniva avvisato delle scenate del figlio, e come le volte precedenti era accorso.
   

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