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Uccise la moglie a martellate, condanna ridotta da 21 a 19 anni

Uccise la moglie a martellate, condanna ridotta da 21 a 19 anni

Accordo tra pg e difesa nel processo d'appello a Cagliari

CAGLIARI, 05 luglio 2024, 17:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Corte d'assise d'appello di Cagliari ha ridotto da 21 a 19 anni la condanna inflitta in primo grado a Giorgio Meneghel, l'agricoltore di 54 anni che il 5 febbraio del 2022 uccise a martellate la moglia Daniela Cadeddu, 51 anni di Cabras, nell'abitazione di via Roma a Zeddiani, nell'Oristanese, dove la coppia viveva separata in casa.
    I giudici hanno letto a fine udienza l'accordo tra la Procura generale e l'avvocata che difende l'imputato, Francesca Accardi, con cui sono state riconosciute prevalenti le attenuanti generiche rispetto alle aggravanti, riducendo la pena di 3 anni.
    Meneghel, reoconfesso del delitto e detenuto nel carcere sassarese di Bancali, era presente in aula.
    Confermata in appello una provvisionale ai familiari della moglie che l'imputato dovà pagare: 20mila euro ciascuno alla sorella e al fratello, 40mila alla madre, parti civili con l'avvocato Vito Zotti. Ora la causa civile stabilirà l'entità complessiva del risarcimento.
    Il femnminicidio era stato commesso all'alba mente la donna dormiva: almeno due i colpi letali inferti. Pochi minuti dopo Meneghel chiamò i carabineiri e confessò: "Ho ucciso mia moglie, venite subito".
    A novembre una perizia psichiatrica aveva stabilito che l'imputato era capace di intendere e volere al momento di compiere il delitto. Nei vari interrogatori non ha mai cercato giustificazioni, consapevole dell'atrocità commessa che per lui, però, rappresentava "l'unica via d'uscita". Un movente preciso non è mai emerso, Meneghel ha sempre parlato di difficoltà economiche, problemi di salute (suoi e della moglie) e la paura di non poter più lavorare e riuscire a campare.
   

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