Sardegna ancora indietro nei
testamenti biologici. Ma ci sono segnali incoraggianti: dal 2022
all'anno successivo c'è stato un incremento delle disposizioni
anticipate di trattamento (Dat) del 69,9%. Rimane però basso il
numero di depositi per abitante: uno per 286 residenti. E
l'isola è al quartultimo posto in Italia. Sono i numeri
registrati dall'osservatorio Dat dell'associazione Luca
Coscioni.
"Anche in Sardegna - questo il commento della stessa
associazione - c'è ancora molto lavoro da fare per
sensibilizzare la popolazione sui propri diritti riguardo al
fine vita. Con 424 Dat depositate, Cagliari si posiziona al 63/o
posto a livello nazionale. Invece Nuoro, con una Dat ogni 391
abitanti, è tra le province italiane più giù in classifica.
Anche Oristano, con una Dat ogni 321 abitanti, deve recuperare
terreno.
La Sardegna comunque nel 2023 ha guadagnato il nono posto in
Italia per incremento di depositi. "Positivo l'aumento del 52% -
questa la riflessione dell'associazione sul dato nazionale - Un
dato che si deve a chi continua a fare iniziativa politica e
informazione a livello locale su questo strumento. Ma a livello
istituzionale non è mai stata condotta alcuna campagna
informativa sul tema e anche in questo caso, come già accade in
tema di morte volontaria medicalmente assistita, tocca a
un'associazione sostituirsi allo Stato nel garantire alla
popolazione diritti civili fondamentali. Particolarmente gravi i
dati che abbiamo ottenuto circa il mancato inserimento delle Dat
nella Banca dati nazionale. A una persona su 10 tra quelle che
hanno depositato le Dat, senza questo inserimento, non è
garantito il rapido rispetto delle proprie volontà. Un
malfunzionamento dovuto alla mancata formazione del personale da
parte dei ministeri competenti".
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