Catherine Hardwicke guarda alla
Sardegna come set per una possibile produzione internazionale.
La regista di Twilight e Thirteen è stata nei giorni scorsi
sull'isola. L'opera, tratta dal working title "Newton, Knuckles,
and The Wizard of Menlo Park", racconta le avventure di cinque
amici, fondatori del club "The diggers archaelogy agency" che,
nell'estate del 1968, cercano il tesoro di un magnate delle
ferrovie deceduto.
"Questa è una terra perfetta per il cinema, siamo passati
dalla Pennsylvania al New Mexico, dalla California ai Caraibi, e
abbiamo visto solo una piccola parte del sud dell'isola -
dichiara Catherine Hardwicke - con questa varietà paesaggistica,
in Sardegna si può riprodurre qualsiasi luogo della terra. Se ci
fossero degli Studios per allestire grandi set al chiuso, sono
sicura che le produzioni internazionali aumenterebbero
esponenzialmente".
Susanna Tornesello, direttrice Sardegna Film Commission ha
spiegato che "il gruppo si è mosso tra il territorio di Carbonia
e Mandas, visitando diverse miniere, location ideali per circa
la metà del lungometraggio. Il motivo per cui sono stati
attratti dalla Sardegna riguarda il fatto che le miniere in
Pennsylvania sono state sigillate o dismesse, mentre qui sono
ancora accessibili e preservano l'aspetto dell'epoca ricercata.
Ora non resta che sperare che la produzione e la regista
decidano di girare una buona parte del film sull'isola". Oltre
alla registra erano presenti i produttori Alessandro e Francesco
Tedde, insieme a Jamie Marshall, primo assistente di regia e
Thomas Koveleskie, autore dello script del progetto curato da
Antropotopia e supportato dalla Società Umanitaria di Carbonia e
dalla Fondazione Sardegna Film Commission.
"Tra i motivi ispiratori del progetto Fabbrica del Cinema -
ricorda Paolo Serra, direttore regionale dei CSC della Società
Umanitaria - c' quello di concorrere ad attrarre produzioni
importanti che possano valorizzare e far apprezzare il
territorio, cui sommare implicite ricadute in termini economici
e non solo. Siamo felici che siano rimasti colpiti dagli scenari
che i siti minerari offrono, tanto da prenderli in
considerazione per eventuali prossime produzioni".
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