Insulti social nei confronti
degli avvocati che assistono il marito di Francesca Deidda, Igor
Sollai, in carcere a Uta (Cagliari) con le accuse di omicidio
volontario aggravato e occultamento di cadavere.
A rivelare la "ridda di commenti offensivi e minacciosi"
contro i legali "in quanto colpevoli di esercitare la loro
funzione difensiva utilizzando gli strumenti giuridici previsti
dal nostro Ordinamento" è la Camera penale di Cagliari che
esprime "piena solidarietà ai colleghi" e si riserva "ogni
opportuna iniziativa a tutela della funzione difensiva, non
esclusa quella in sede disciplinare".
"Come al solito purtroppo i commenti più duri si registrano
nei confronti della collega, che fa parte del collegio
difensivo, colpevole per il tribunale dei social di essere una
donna che difende un femminicida, già condannato senza processo
- si legge in una nota degli avvocati penalisti -. Tali
manifestazioni d'odio nei confronti dell'indagato e dei suoi
difensori, peraltro iscritti alla nostra Camera penale, è un
sintomo della distorta grammatica utilizzata dai media che
alimenta il cortocircuito mediatico-giudiziario. A tal proposito
non si può non far riferimento ai recentissimi articoli di
stampa che hanno veicolato la notizia della concessione degli
arresti domiciliari per il giovane cittadino americano Hjorth,
condannato unitamente al suo connazionale per il caso Cerciello.
Anche qui la carta stampata ha dato il peggio di sé arrivando a
commentare l'ordinanza della Corte d'assise d'appello di Roma".
"Tuttavia il dato più allarmante è costituito dalle condotte
provenienti da alcuni rappresentanti dall'avvocatura". Infatti,
proprio in relazione al fatto della scomparsa della 42enne di
San Sperate, tra i commenti social c'è quello di un avvocato,
spiega la Camera penale: "Questo tipo di esternazioni da parte
del collega costituisce una inaccettabile violazione
deontologica che ci costringe a denunciarne l'accaduto".
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