La sarda Novamarine, il re dei
'gommoni' va in Borsa. La società ha presentato domanda di
pre-ammissione all'Euronext Growth Milan. Il collocamento
avverrà attraverso due aumenti di capitale a pagamento, uno di
massimi 4 milioni per gli investitori istituzionali (con
un'opzione greenshoe da parte della società in favore del Global
Coordinator, per 400.000 euro) e uno di massimi 5 milioni per i
clienti di Banca Finnat Euramerica.
Il range di prezzo indicativo è stato fissato tra un minimo
di 3,40 e un massimo di 3,70 euro per azione corrispondenti ad
una valorizzazione compresa indicativamente tra 34 milioni e 37
milioni. L'ammissione alle negoziazioni, si legge in una nota, è
prevista indicativamente per il 30 luglio.
"Il possibile sbarco in Borsa è la naturale evoluzione del
nostro percorso di crescita, iniziato oltre 15 anni fa -
commenta Francesco Pirro, presidente e ad di Novamarine - per
rafforzare ulteriormente il posizionamento competitivo e
proseguire nel progetto di espansione che nasce dalla crescente
domanda di mercato e dalla necessità di incrementare l'attività
di produzione. Abbiamo intenzione di destinare le risorse
finanziarie che raccoglieremo a un ampliamento del sito di
produzione e allo sviluppo di nuove linee di prodotti dalle
caratteristiche innovative che contraddistinguono da sempre le
nostre imbarcazioni".
Novamarine, costituita nel 2008, con sede operativa presso il
polo nautico di Olbia, in Sardegna, è proprietaria del marchio
storico della nautica made in Italy. Gli azionisti di
riferimento sono i fratelli Andrea e Francesco Pirro (mediante
SNO Capital). Il 2023 si è concluso con un valore della
produzione di 27,2 milioni (+13%), i ricavi delle vendite pari
a 24,8 milioni (+19%), l'Ebitda Adjusted pari a 4,9 milioni
(+122%).
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