(di Giorgiana Cristalli)
"È difficile raccontare una storia in
15 minuti. Vengo dal mondo dei cortometraggi. Ne ho girati anche
prima di studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia e
tuttora mi piace partecipare": Carolina Crescentini, ospite di
Andaras Traveling Film Festival, è entusiasta dei film brevi
visti durante le serate della rassegna ideata da Marco Corrias,
con la direzione artistica di Joe Juanne Piras, organizzata tra
Fluminimaggiore, Iglesias e Buggerru nella parte sud occidentale
della Sardegna.
Protagonista di uno degli incontri con il pubblico nell'ambito
del Festival, come pure suo marito, il cantautore Francesco
Motta, Crescentini parla di Andaras come di "una scoperta
meravigliosa per la selezione di corti internazionali sul tema
del viaggio", un percorso, da spettatrice e giurata, "attraverso
territori e argomenti interessanti in un'atmosfera super
rilassata, immersa nella natura meravigliosa di questa parte
della Sardegna piena di poesia".
Con venti anni di carriera alle spalle, Carolina è una delle
attrici più amate dal pubblico e dalla critica. Dagli esordi con
Notte prima degli esami oggi, diretta da Fausto Brizzi, e
Parlami d'amore, con Silvio Muccino, ha avuto l'opportunità di
lavorare con molti registi, da Giuliano Montaldo (I demoni di
San Pietroburgo e L'industriale) a Ferzan Ozpetek (Mine vaganti
e Allacciate le cinture). Il sogno è quello di girare un film
per Paolo Sorrentino, ritenuto "di un'intelligenza suprema", o
per Silvio Soldini "per come racconta le donne. 'Agata e la
tempesta' mi rappresenta", dice. Trova divertentissimi e
irresistibili Carlo Verone e Paolo Virzì. Dei ruoli interpretati
fino ad oggi, l'attrice "cagna" di Boris è quello che rifarebbe
a vita "perché è il più divertente".
Popolarissima anche per la serie Mare fuori, il cui successo è
andato oltre ogni più rosea aspettativa, Carolina Crescentini ha
molto amato il suo personaggio della direttrice claudicante del
carcere minorile perché l'ha messa di fronte al duplice impegno
per la tematica affrontata e per il confronto con la disabilità.
"Quando mi capitava di andare a cena da sola, i ragazzi venivano
a raccontarmi storie piene di un'umanità complicata chiamandomi
direttrice e identificandomi pienamente con il mio personaggio.
È stato uno dei tanti ruoli da cui ho imparato molte cose. Credo
che il carcere minorile possa riabilitare, per gli adulti è
diverso, ci sono più problemi', osserva Crescentini.
"Un'insegnante mi ha scritto che i suoi studenti la chiamavano
Punto e virgola e mi ha ringraziata per avere normalizzato la
disabilità", aggiunge.
Al cinema rivedremo l'attrice romana a settembre con la commedia
'Come far litigare mamma e papà', diretta da Gianluca Ansanelli,
in cui è la moglie di Giampaolo Morelli Nel film il figlio vuole
far separare i genitori perché tutti i suoi amici sono figli di
separati e perché ritiene di avere vantaggi come la doppia
paghetta e le doppie vacanze. Nel cast anche Nino Frassica, "un
guru di riferimento specializzato in psicologia infantile" ed
Elisabetta Canalis, "la mamma figa", racconta Crescentini che
sarà anche nel cast della seconda stagione di 'Tutto chiede
salvezza' diretta da Francesco Bruni per Netflix.
Sempre in bilico tra comico e drammatico, Carolina non esclude
di debuttare un giorno come regista sulla scia di Paola
Cortellesi e di tante colleghe attrici. Il movimento Me too,
racconta, ha portato più rispetto sul set. "Oggi c'è.la figura
dell'intimacy coordinator, una figura presente ai provini. Vuoi
un nudo integrale? Me lo devi saper chiedere. Il terrore legale
- conclude l'attrice - ora ci sostiene".
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