Dopo l'aggressione
verbale subita dal sindaco di Quartu Sant'Elena Graziano Milia
sulla vicenda del Tyrrhenian Link, la presidente del Consiglio
comunale, la maggioranza consiliare e gli assessori fanno
quadrato intorno al primo cittadino, condannando "fermamente
l'aggressione verbale di inaudita violenza rivolta al sindaco" e
riaffermano "con convinzione la totale condivisione delle scelte
politiche assunte, garantendo, ancora oggi e per il futuro,
piena coesione e sostegno, nonché assoluta vicinanza sotto il
profilo personale e umano".
"Le scelte politiche assunte in questi anni di
Amministrazione - si legge in una nota - sono state sempre
condivise e rivendicate con forza da ogni gruppo politico che
compone la nostra maggioranza e continueranno ad esserlo. In
queste settimane sono pervenute, attraverso differenti canali,
varie affermazioni che ci sentiamo di confutare, argomentando
con onestà intellettuale e responsabilità amministrativa, dovuta
ai nostri cittadini".
Sulle osservazioni formultae dal Comitato No Tyrrhenian Link,
l'amministrazione di Quartu precisa che "un collegamento
elettrico non è unidirezionale, non è 'diretto in Campania e in
Sicilia', regioni che producono molta più energia di noi da
rinnovabili. Il TL è un elemento di una rete più complessa che
consente esportazione e importazione. La Sardegna non è un
produttore particolarmente importante di energia da fonti
rinnovabili (7° per eolico, 6° per fotovoltaico, 5° per
kw/abit), al contrario la quota principale di produzione
proviene ancora da centrali tradizionali a carbone, altamente
inquinanti e la cui chiusura è giustamente prevista negli anni
immediatamente a venire. Se oggi la produzione globale è
superiore al consumo locale, con la chiusura annunciata e
auspicabile delle centrali a carbone, la Sardegna produrrà meno
del 50% del proprio fabbisogno. La conclusione è che per anni la
Sardegna sarà importatrice di energia elettrica, e il TL sarà
indispensabile per garantire l'approvvigionamento minimo
necessario. È quindi auspicabile che nei prossimi anni ci sia un
riequilibrio che consenta a tutti sicurezza e disponibilità di
energia".
Sull'approdo del cavo sottomarino proveniente dalla Sicilia a
Terra Mala, il Comune di Quartu precisa che "il luogo di arrivo
del cavo si trova a 3,5 km da Mari Pintau, con un promontorio a
separare i due siti. Il Pul classifica tutta l'area all'interno
della quale è il punto di arrivo, come Z9, "area antropizzata" e
diversamente non poteva essere, considerata l'attività di
edificazione che si è sviluppata, addirittura, proprio nel punto
di arrivo, senza neppure una lottizzazione, con le immaginabili
conseguenze ambientali. La lottizzazione Marina delle Nereidi è
a oltre 300 metri dal punto di arrivo. L'arrivo del cavidotto
non avverrà mediante scavo aperto, per non interferire con
l'arenile, ma con tecnica di perforazione orizzontale
sotterranea. Il cavo, superato l'arenile, proseguirà in una
tubiera di sezione 80x80 cm posta a 170 cm di profondità,
analoga al cavedio-cavidotto di qualunque sottoservizio ben
concepito, con all'interno due cavi di circa 15 cm di diametro
che, costituendo campo statico, non producono all'esterno campo
elettromagnetico".
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