"La sanità sarda è nel suo stato
peggiore, lo certificano i numeri: ciò che abbiamo ereditato è
spaventoso ed è spaventoso vedere quanto si riverbera sulla vita
dei cittadini ed è anche per questo motivo che sentiamo
fortissima la pressione e le richieste di cambiamento".
La governatrice Alessandra Todde risponde così ai giornalisti su
uno dei temi più caldi di queste settimane, con la sanità in
sofferenza e gli ospedali al collasso per le numerose criticità.
"Il percorso è lungo - precisa Todde sulle azioni intraprese
dalla giunta -, le Asl sono gestite in una maniera che non dà
risposte soddisfacenti ai territori e quindi bisogna fare un
discorso di ridistribuzione delle risorse e del personale
sanitario e anche di gratificazione".
Nessuna riforma, ribadisce la presidente, "ma serve capire e
sanare le cose che non funzionano correttamente. Su questo non
intendo fare sconti, non ci raccontiamo che la sanità funziona e
quindi non intendo difendere feudi o contesti che si sono creati
nel tempo e che hanno causato questo tipo di situazione".
Sulle polemiche relative all'ampliamento del tetto per i
privati convenzionati per abbattere le liste d'attesa e le
critiche arrivate anche dalla stessa maggioranza, la presidente
ha precisato che bisogna "dare risposte immediate con il mix
corretto tra pubblico e privato convenzionato. Io credo che
bisogna essere pratici, non possiamo prendere in giro i sardi
dicendo che devono continuare ad andare nella sanità pubblica
che va riorganizzata e deve essere rimessa in piedi".
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