Avrebbe frodato il fisco,
utilizzando fatture per operazioni inesistenti in modo da
abbattere l'Iva da pagare. I militari della Guardia di finanza
di Cagliari hanno sequestrato tre conti correnti, quote
societarie e una parte di un immobile di proprietà di una
società di Cagliari del settore del commercio al dettaglio di
articoli vari e del suo rappresentante legale, un cittadino
cinese, per complessivi 500mila euro.
Secondo quanto emerso dalle indagini delle Fiamme gialle, la
società avrebbe partecipato a una maxi 'frode carosello' nel
corso della quale da diverse aziende e società fantasma
sarebbero state emesse fatture false per oltre 200 milioni di
euro.
Molte delle operazioni indicate nei documenti fiscali emessi
da alcuni fornitori della società cagliaritana e utilizzate poi
ai fini contabili da parte di quest'ultima per abbattere il
reddito effettivo d'esercizio erano inesistenti. "I beni oggetto
di compravendita sui documenti fiscali venivano descritti in
maniera assolutamente generica - spiegano dalla Finanza - senza
alcuna specifica del codice prodotto e della tipologia; non vi
era il collegamento ad alcun documento di trasporto e il
pagamento veniva effettuato in contanti o su Iban non
riconducibili alle società "cartiere" fornitrici".
Secondo la Guardia di finanza per i periodi d'imposta dal
2016 al 2020 la società dell'imprenditore cinese avrebbe
"utilizzato fatture per operazioni oggettivamente inesistenti
che le hanno consentito di abbattere la base imponibile da
sottoporre a tassazione per circa 700mila euro e di non versare
l'Iva per oltre 150.000 euro".
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